Folia Theologica 9. (1998)

Mirjam Kovač: Ministero sacro e consigli evangelici

78 M. KOVAC ministeriale20. Le promesse esistevano già prima, ma l’inserimento nell’ordinazione diaconale ha spostato l’accento dal compimento della legge e déllé prescrizioni, alla consacrazione: nell’ordinazione diaconale avviene la consacrazione ministeriale, di cui è parte anche la consacrazi­one personale, la risposta dei candidato alla chiamata di Dio. In quanto la consacrazione ministeriale è partecipazione al sacerdozio di Cristo, Capo della Chiesa, anche la risposta personale, che fa parte di essa, non pùo che essere una sempre più profonda inserzione nel mistero pasquale (ehe rende presente nell’eucaristia), una sempre più grande adesione alla forma di vita che Cristo ha scelto per sé21. Le promesse del celibato e di obbedienza, quindi, esprimono il volere dei futuro ministro sacro di partecipare al modo di vita di Cristo. Possiamo riassumere questi fatti come segue:- Ia pratica dei consigli evangelici appartiene a due carismi «genera­li», anche se non vi è applicata sempre. In tutti e dueTinvito a seguire Gesù, a partecipare alia sua forma di vita, fa parte della chiamata. Tutta- via la ragione della sequela è diversa: nel carisma della vita consacrata consiste nel testimoniare la partecipazione agli atteggiamenti di Cristo verso il Padre, agli atteggiamenti ehe tutti un giorno vivranno nel Regno del Padre; nel carisma del ministero sacro la ragione della sequela è di­versa: la partecipazione di ministri sacri al sacerdozio di Cristo, alla sua funzione del Capo della Chiesa è più completa se partecipano anche alla sua forma di vita; 20 Secondo G. Ghirlanda ogni consacrazione nella Chiesa ha i seguenti ele­menti:- consacrazione divina- consacrazione personale o soggettiva- consacrazione oggettiva- consacrazione funzionale La prima, consacrazione divina, è la vocazione di Dio, il suo intervento con cui Egli chiama una persona. La consacrazione personale è la risposta a questa chiamata. La conseguenza della chiamata e della risposta ad essa è l’entrare in una forma stabile di vita, in uno stato o in una condizione. Questa è chiamata consacrazione oggettiva ed è normalmente espressa con un atto liturgico. La consacrazione funzionale, invece, rivela l’aspetto della missione inerente al carisma, incluso nella vocazione divina, l’aspetto di servizio nella Chiesa che una persona, entrando in una forma stabile di vita o in uno stato nella chiesa, accetta con la consacrazione personale. Cf. G. GHIRLANDA, «L’instrumentum laboris per il Sinodo sulla vita consac­rata», Periodica 82 (1994) 442-454. 21 Cf. G. GHIRLANDA, Il diritto nella Chiesa mistero della comunione. Com­pendio di diritto ecclesiale, Cinisello Balsamo - Roma 1993 , 123, n. 104.

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