Folia Theologica 9. (1998)

Mirjam Kovač: Ministero sacro e consigli evangelici

76 M.KOVAC la pratica dei consigli, invece, implica qualcosa di più: non si cerca solo di vivere con gli stessi sentimenti di Cristo, rimanendo nel proprio stato e situazione di vita, ma di intraprendere la stessa forma di vita di Gesii, espressa e riassunta in tre atteggiamenti dei Figlio verso il Padre, atteg- giamenti ehe segnano tutta la sua esistenza, atteggiamenti la cui parteci- pazione è proprio la pratica dei consigli evangelici. Sembra ovvio - a questo punto - ehe i chierici, dedicando la vita al servizio di Dio, della Chiesa, degli uomini, cambino lo stile di vita. Ma questo cambiamento è cosi radicale che li conforma a Cristo, ehe li fa entrare nella forma di vita di Cristo? Possiamo dire ehe non è sempre cosi. Ce lo testimoniano i diaconi permanenti sposati nella Chiesa latina e i diaconi e i sacerdoti sposati nelle Chiese Orientali. Questo fatto di per sé non significa ehe essi vivono il loro ministero sacro solo come una funzione. Esso puö e deve pervadere tutta la loro vita, ma questo succede in maniera che fa si che la loro vita sia una risposta alla chiamata da parte del Padre nel modo a cui sono stati chiamati - cioè essendo sposati. Tuttavia possiamo dire ehe il ministero sacro, nelle ultime con- seguenze, porta al cambiamento radicale18, alla partecipazione alla forma di vita di Cristo: questo vale per i vescovi nelle Chiese orientali e per i sacerdoti e vescovi nella Chiesa latina. E in questo caso parliamo della pratica dei consigli evangelici. Normalmente si parla della pratica dei consigli in collegamento con la vita consacrata. E qui ci troviamo davanti a un’altra domanda: i chierici ehe vivono la pratica dei consigli appartengono alio stato di vita consac­rata? La pratica dei consigli evangelici è legata solo alio stato di vita consacrata? Subito possiamo rispondere di no. LG 39, infatti dice che la pratica dei consigli è abbracciata «sia a titolo privato sia in una condizione o stato sanciti nella Chiesa». Ma i sacerdoti non vivono la pratica dei consigli privatamente, anzi, essi assumono 1’obbligo dei celibato e dell’obbedienza pubblicamente, con Ia promessa nell’ordinazione diaconale. Possiamo concludere, quin- di, che veramente appartengono alio stato di vita consacrata? La risposta dovrebbe essere affermativa se la pratica «pubblica» dei consigli fosse limitata solo alio stato di vita consacrata. Dobbiamo, quindi, formulare la nostra domanda nel modo seguente: öltre lo stato di vita consacrata, è 18 PO 16 parla della convenienza del celibato con il sacerdozio, ma il discorso si puö allargare a tutti i consigli evangelici.

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