Folia Theologica 8. (1997)

Velasio De Paolis C. S.: Cultura della vita o cultura della morte? Ossia diritto della vita o della morte?

CULTURA DELLA MORTE 39 metodo che ha a disposizione è quello della scienza sperimentale. L’ uomo in quanto tale è un dato, un fatto. E’ 1’ uomo ad una sola dimensione. E’ il trionfo del positivismo scientista, che a tutt’ oggi è ancora dominante. La visione del mondo si secolarizza. La verità assoluta non esiste. Comunque non intéressa. Ali’ interno di questa evoluzione dei pensiero umano, si comprende anche ta evoluzione della concezione del diritto. Per gli antichi, il diritto era interpretato ail’ interno di una visione sacrale della vita e dell’ uomo. La giustizia non era quella delle leggi, ma quella assoluta, ehe si poteva cogliere solo nella divinità. Aristotele distingueva un giusto naturale e un giusto positivo, legale. In caso di conflitto, prevaleva il giusto naturale. La stessa concezione fondamentalmente era presente anche nel diritto romano. La stessa nozione di diritto “ars boni et aequi” presupponeva una forma esterna del diritto (“ars”) e una forma interna (“bonum et aequum”). Non si poteva pariare di diritto se mancava la forma interna, ossia la giustizia come valore assoluto. In taie concezione trovava un suo solido punto di riferimento e di appoggio la distinzione tra diritto naturale e diritto civile o umano; tra diritto delle genti e diritto proprio di ogni popolo. II pensiero cristiano, öltre che di un diritto naturale, parlerà anche di una lex aeterna che è la stessa volontà divina che comanda di osservare 1’ ordine voluto da Dio. Essa esprime un ordine intangibile che 1’ uomo come creatura deve osservare proprio per rispondere alla sua dignità. San Tommaso sarà colui che farà la sintesi della tradizione della Chiesa sulla concezione del diritto naturale. Questo non ha certamente un significato puramente fisicistico, perché la natura della quale San Tommaso parla è la natura umana, con la duplice componente di corpo e anima, e di impulso e finalité conosciuto e regolato mediante la ragione. Ma il diritto naturale è ail’ interno della visione dell’ uomo. Cambiata la visione dell’ uomo, anche la concezione del diritto muta. Al diritto naturale è seguito il giusnaturalismo, ehe pero non ha più nulla a ehe fare con il diritto naturale del pensiero scolastico, in quanto è un diritto imposto dalla ragione umana, non proveniente dalla natura umana. Era facile criticare il diritto secondo la concezione giusnaturalistica. Anzi lo si è voluto confondere, ancora oggi, sotto certi aspetti, con il diritto naturale della scolastica. Quanti di fatto oggi ancora se la

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