Folia Theologica 8. (1997)

István Czakó: Abramo come paradigma del credente nel libro "Timore e tremore" di Soren Kierkegaard

212 I. CZAKÓ 3. Contro la Chiesa stabilita di Danimarca La critica della Chiesa stabilita di Danimarca era implicitamente presente già da molto tempo nel pensiero di Kierkegaard61, sebbene l’attacco aspro sia cominciato propriamente soltanto nel 1845 coi suo articolo intitolato “Era il vescovo Mynster un testimone della verità, uno di quei veri testimoni: è mai vero questo?” e sia continuato suile colonne del giornale da lui fondato “II momento” — cioè molto più tardi della stesura di “Timore e tremore” — eppure dobbiamo occuparci brevemente di questo argomento cercando di approfondire 1’interpretazione ulteriore. II rapporto di Kierkegaard con la Chiesa ufficiale danese in fondo puö essere caratterizzato attraverso la sua relazione con Mynster e con Martensen. J. P. Mynster, vescovo di Copenaghen e capo della Chiesa danese, dotato di fascino personale e senso politico e diplomatico, rappresento una immagine di Chiesa rispettabile e bene inserita nella società, in grado di dare sicurezza.62 Sebbene fosse stato amico del padre di Kierkegaard ed egli stesso ne fosse stato un tempo ammiratore, pian piano gli era apparso come idolâtra dell’ordie stabilito, che per far carriera si era piegato a compromessi, e che, insomma, aveva falsificato il cristianesimo. Kierkegaard si convinse sempre di più che tutta la Chiesa dei suo paese, lunghi dal prolungare Cristo nei secoli, si collocava invece ai margini del cristianesimo autentico.63 H. L. Martensen, che fu il successore di Mynster e fece scoppiare la polemica kierkegaardiana definendo Mynster “un vero testimone della verità”, fu “il tipico giovane e brillante professore di orientamento romantico e speculativo, ma la sua teológia voleva essere una risposta al razionalismo, la maggiore insidia per il cristianesimo, un sistema dell’esistenza fondato sulla fede, presupposto di ogni comprensione.”64 Interpretava il “credo ut intelligam” in direzione di un’armonia tra cristianesimo e filosofia realizzata concretamente nella mediazione 61 Kierkegaard già nel 1843, di fronte al caso Adler aveva iniziato lunghe riflessioni sui problema della Chiesa ufficiale e sulla condotta dei suo principale rappresentante a Copenaghen. 62 S. SPERA, Introduzione a Kierkegaard, Bari, 1986. 11-12. 63 “The emasculated Christianity of the established Church should recognize and admit that it was not Christianity.” F. COPLESTON, A History of Philosophy, vol. VII. 339. 64 S. SPERA, Introduzione a Kierkegaard, 12.

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