Folia Theologica 8. (1997)

Edoardo Barbieri: Panorama delle traduzioni bibliche in volgare prima del concilio di Trento (Parte I)

PANORAMA DELLE TRADUZIONI BIBLICHE 175 neH’Umanesimo aveva travagliato la teória e la pratica della traduzione. I termini della quaestio sono ben noti e, in fondo, aneor oggi i medesimi: da un lato chi individuava nel solo significato referenziale dei testo cio ehe andava trasmesso nella lingua d’arrivo, dall’altro lato chi proponeva l’assoluta fedeltà (fino alFornamento retorico) al testo di partenza.18 A tale problema generale si aggiungeva il caso particolare della Sacra Scrittura, nel quale, come suggeriva san Girolamo, anche l’ordine stesso delle parole aveva un suo significato.19 In realtà il Medioevo italiano conosce innanzitutto la pratica dei volgarizzamenti, cioè di versioni nelle quali lo sforzo è tutto legato alla possibilità per il destinatario di intendere il testo (ciö resta in parte nell’idea contemporanea di “divulgazione”) e quindi al traduttore / rielaboratore è lasciata intera la possibilità di riassumere o ampliare, di inserire glosse esplicative, di riorganizzare il testo in nuove sezioni (capitoli o paragrafi), magari con propria titolazione. Tra i volgarizzatori e traduttori ehe, sottraendosi alla diffusa pratica deU’anonimato, hanno voluto illustrare il loro metodo di lavoro, se ne possono ricordare alcuni. Intorno al 1330 il domenicano Domenico Cavalca, noto autore di scritture devote e di traduzioni dal latino (suo Y opus magnum del volgarizzamento delle Vite dei santi padri), recè in volgare il libro degli Atti degli apostoli, premettendovi un interessante prologo, nel quale ripropone sostanzialmente la pratica medioevale del volgarizzamento.20 Qui tra l’altro afferma: io do ad intendere che, perché le parole scritte in grammatica21 non si possono investigare e recarie in volgare per la profondità delle sentenzie loro e per la moltiplice significazione e intenzione delle parole della Santa Iscrittura, muto in certi (ma in pochi) luoghi l’ordine delle parole, per meglio e più chiaramente esprimere in volgare la sententia e lo ‘ntendimento di santo Luca, e delle parole del detto libro: alcuna parola pongo da me, per meglio isporre alcuna parola del detto libro.22 18 G. FOLENA, Volgarizzare e traduire, Torino 1991. 19 G. J. M. BARTELINK, Hieronymus. Liber de optimo genere interpretandi (Epistula 57), Lugduni Batavorum 1980. 20 Voce di C. DELCORNO, in Dizionario biografico degli italiani, XII, Roma 1979, pp. 577-586; E. BARBIERI, «Domenico Cavalca volgarizzatore degli Actus apostolorum», in stampa negli atti dei citato convegno La Bibbia in italiano e ID., «Per un censimento dei manoscritti degli Atti degli apostoli volgarizzati da Domenico Cavalca», in Lettere italiane in stampa. 21 Cioè in latino.

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