Folia Theologica 8. (1997)

József Török: Storia della liturgia medievale dell'Ungheria

144 J. TÖRÖK metodologici e non esente nemmeno di esagerazioni nelle conclusioni5. Siccome non ci sono pervenute delle fonti attendibili dei primissimi tempi, vale la pena considerare per quanto riguarda il periodo delFinizio delFevangelizzazione e dell’organizzazione della Chiesa gli stessi missionari, siccome la loro origine, formazione ed appartenenza ecclesiale ci puö fornire un orientamento. II primo monaco ehe svolse effettivamente lavoro di missione, ovvero il primo dei quale si sappia, venne in Ungheria da Sankt Gallen e si chiamava Bruno. Sulla sua attività efficace rendono conto delle fonti dell’epoca. La lettera del vescovo di Pasavia, Pilgrim ci informa che lui aveva dato dei sacerdoti bavaresi-carantani come interpreti ed aiuto di Bruno6. È dovuto in parte al 1 ’ atti vità dei sacerdoti carantani ehe il lessico ecclesiale ungherese è prevalentemente di origine slava, eppure non si possono dedurre conclusione lontane dalla collaborazione di Bruno ed i sacerdoti slavi7. I carantani o con altra parola sloveni infatti erano stati evangelizzati prima da Aquileia poi da Salisburgo ehe assicura la loro partecipazione alia liturgia latina, occidentale. AI massimo, e soprattutto inizialmente avranno subito l’influenza della li­turgia propria di Aquileia8. Siccome le persone governanti secolari dell’epoca conoscevano chiaramente la funzione ideologica della liturgia, anche il vescovo di Pasavia, Pilgrim che era dipendenza da Salisburgo ma tendeva a rendersi autonomo, poteva vedere chiaramente il significato di questo particolare. Probabilmente ha fatto anche valere la propria influenza anche in questo 5 F. KÜHÁR, K. KNIEWALD e P. RADÓ attribuirono nella loro ricerca un’importanza esagerata ai calendari ed ai Santi P. es. RADO, P., A magyar liturgia eredete a XI. században (Origine della liturgia ungherese nel XI secolo). Vigilia, XXII (1957), pp 391-399. 6 Magyarország története (La storia detl'Ungheria), I., 1-2. A cura di Gy. SZÉKELY e A, BARTHA. Budapest. 1984. p. 730. 7 Magyarország..., o.c., vol. I., p. 733: “Nell prima missione ungherese l’influenza monastica di Sankt Gallen e la direzione gerarchica di Pasavia si mescolavano ad elementi slavi e bizantini ehe pordusse certamente una liturgia di elementi fusi”. La storia universale della liturgia non ha presente un altro esempio dove si verificasse la “fusione” di elementi della liturgia orientale con quelli della liturgia occidentale. Ciö non esclude la presenza di certi elementi. In terra ungherese non si ha nessun riferimento concreto, pobabilmente avrà avuto un altra ragione quell’affermazione di Bruno di Querfurt che ha motivate questa supposizione. 8 Lexikon fiXr Theologie und Kirche, 9., p. 835., A. A. KING: Liturgies anciennes, 1-67.

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