Folia Theologica 7. (1996)

Lajos Dolhai: Il rapporto fra parola e sacramento visto da K. Rahner, da punti di vista ecumenico

IL RAPPORTO 75 “differenza specifica” nella definizione da női cercata — serive Rahner — la distinzione fra il concetto opus operatum e opus operantis secondo cui il sacramento produce la grazia ex opere operato, invece la parola di Dio ex opere operantis. Non è sufficiente, perché che cosa significhi il concetto opus operatum non è affatto chiaro. Poi anche la definizione tradizionale dei sacramento ha già la sua problematica, percio è possibile definire il sacramento partendo dal concetto di segno, ma alio stesso tempo si pud definire anche partendo dalla parola, per cui “esso (sacramento) è la parola di Dio in bocca alla Chiesa, la quale, ex opere operato genera la grazia”.14 E ciô vuol dire — riprende Rahner brevemente la sua visione già conosciuta — che per risolvere il problema parola-sacramento, cioè per trovare la giusta differenza specifica, dobbiamo riflettere sull’essenza della Chiesa come sacramento originario. Bisogna, quindi, dire in questa prospettiva ehe parola e sacramento non sono due modi fondamentalmente differenti dell’autorealizzazione della Chiesa nel singolo, ma due dimensioni della realizzazione della presenza certa dell’offerta di salvezza, suscettibili di essere ricondotti sotto un denominatore comune: quello di “parola efficace”. Che tale parola efficace possa unirsi al gesto e all’elemento, realizzando ciö che in senso stretto viene chiamato “sacramento”, non puö essere detto aprioristicamente, ma a posteriore, cioè dalla disposizione di Cristo stesso, fonte della “parola efficace”. Inoltre, il gesto e gli elementi in quanto manifestazione della personale autopartecipazione di Dio sono suscettibili di essere assunti dalia parola; è solo attraverso la parola che l’uomo arriva a prendere coscienza della sua apertura trascendentale verso Dio. Tutto cio dimostra ehe sia il Cristo corne “Ursakrament” ehe la Chiesa corne “Grundsakrament” hanno il carattere dell’unità, pur nel dispiegamento della loro realizzazione storica, in modo tale ehe, come l’autocomunicazione di Dio presente e operante col Cristo, ha bisogno intrinseco della parola. Da ciö segue che tale parola si mantiene nella Chiesa quale elemento formale di ogni sua realizzazione storica, in modo tale ehe nel momento in cui taie parola viene detta con l’impegno assoluto della Chiesa quale sacramento efficace della salvezza in situazioni decisive per la salvezza del singolo, allora ci dà ciö che in senso stretto viene chiamato sacramento. 14 Op. cit. pp. 139-146.

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