Folia Theologica 7. (1996)
Ariel David Busso: Il patronato regio spagnolo e il suo influsso in America
214 A.D. BUSSO Ma per essere fedeli alla verità dobbiamo affermare che una gran parte del clero illustrato di questo lato dei mondo non bruciava dal desiderio di un maggior collegamento con Roma. Si invocava qualcuno ehe possedesse le facoltà pontificie necessarie per risolvere i problemi e porre fine ai casi ehe qui si presentavano. L’esistenza plurisecolare dei Patronato aveva finito per frapporre con Roma una distanza maggiore di quella di fatto esistente. Fu lo spirito di indipendenza dalla Spagna a far nascere il desiderio di una comunicazione diretta con Roma. *Attività tentativa della Santa Sede In base alla richiesta presentata dal governo dei Cile, il Papa nominö Vicario Apostolico Mons. Giovanni Muzzi, il quale giunse in America accompagnato dal suo segretario Giovanni Mastai Ferretti, ehe nel 1846 sarebbe diventato Pio IX. Era investito di ampie facoltà canoniche, tra le quali quella di consacrare Vescovi in partibus infidelium, vale a dire non Vescovi residenziali26. Questo avveniva nella punta meridionale dell’America latina, ma più a nord le cose non andavano meglio. La necessità di soddisfare le esigenze spirituali dei popoli americani fece st ehe Roma nominasse, su richiesta ufficiale del governo di Nueva Granada (attuale Colombia, Venezuela ed Ecuador) sei Arcivescovi e Vescovi residenziali per quei territori, il 21 maggio 1827. La reazione della Corte Spagnola non si fece attendere. Quella nomina significava la rottura del Patronato regio. Il Re Ferdinando VII dichiaro quei Vescovi “crudeli nemici della sovranità di Sua Maestà” e, corne rappresaglia, vieto l’entrata nel Regno di Spagna del nuovo Nunzio a Madrid27. Ma l’emancipazione delle colonie era ormai un fatto, un dato storico innegabile. Quindi la posizione tradizionale della Santa Sede era ormai soltanto una teória. Percio nel 1828, de motu proprio, il Papa nomino Vescovi residenziali per la Colombia e alcuni Vicari Apostoliéi con 26 II Vicario Apostolico Muzzi dovette affrontare moite difficoltà per arrivare in America, procurategli dalla Spagna. Giunto finalmente a Buenos Aires, il governo civile non riconosce "carattere alcuno in questo individuo". Dopo solo 13 giomi in questa città, parte per il Cile. Quando rientra a Roma, passa da Montevideo e nomina Mariano Medrano Vicario Apostolico di Buenos Aires con le facoltà proprie di un Vicario Capitolare in Sede Vacante. Questa designazione fu provvisoria, in attesa di una decisione definitiva della Santa Sede. 27 Cfr. J. CASIELLO, Iglesia y Estado en la Argentina, Buenos Aires, 1948, pag. 64.