Folia Theologica 5. (1994)

Imre Kocsis: La fine della morte nel rinnovamento escatologico II.

178 I. KOCSIS (v. 25!), anche il superamento della caducità umana era prestabilito da Dio stesso. A proposito del v. 53 bisogna notare che i termini to (j)i3ap— tov, acjrôapata, to i)vr|tov, ocdavaota sono tipici della letteratura sa- pienziale, ma espressioni simili non sono estranee neanche all’apocalitti- ca63. I termini to (t>i3aptov e to -dvr|tov caratterizzano la natura umana ehe è mortale, cioè è soggetta alla morte in modo intrinseco. Possiamo ri- ferirli al „corpo”, inteso come corpo naturale (acopa \|/t)%iKOV v. 44a), ehe sarà trasformato in „corpo spirituale” (acopaTtVEupattKOV v. 44b). Dobbiamo pero subito precisare ehe il termine „corpo” (acopa) non sig­nifica per Paolo una parte della persona in opposizione alio spirito (o all’anima), ma designa Tintera persona in quanto sta in relazione con Dio e con gli altri, in quanto è un essere relazionale64. Per mezzo del verbo evSoaaaUai la trasformazione viene presentata co­me un rivestimento del vestito. Il téma è stato già preannunciato nel v. 49: „e come abbiamo portato Timmagine del terrestre, porteremo anche Timmagine del celeste”. L’espressione „Timmagine del celeste” (= Tim­magine delTuomo celeste) si riferisce nel contesto (vv. 44b-49) al corpo risorto di Cristo, il quale è il prototipo del nostro futuro corpo glorifica­to. Quanto al verbo evôoopai, anch’esso puo avere una connotazione 63 Ecco le ricorrenze dei termini nei LXX: (JnfapTOÇ Lev. 22,25; Is. 54,17; Sap. 9,15; 2Mac. 7,16 ûvrixoç Is. 51,12; Gb. 30,23; Prov. 3,13; 20,24; Sap. 7,1; 9,14; 15,17; 2Mac. 9,12; 3Mac. 3,29. aódapaia. Sap. 2,23; 6,19; 4 Mac. 9,22; 17,12. colava.cn.a Sap. 3,4; 4,1; 8,13.17; 15,3; 4Mac. 14,5; 16,13. Dato che dai testi apocalittici giudaici sono rimasti solo alcuni frammenti in greco, non è possibile un confronta diretto con la terminológia paolina. Si pos- sono tuttavia menzionare i termini: „corruptum" (4Esd. 7,31); „corruptio" (4Esd. 8,53); „immortalitas" (4Esd. 8,54). Ricordiamo anche 2Bar. 21,10-25, in cui Tautore si préoccupa in modo particolare dei carattere caduco dell'uomo (cfr. w. 14.15.19.22; anche 74,2). Vedi capitolo I. Folia Theologica 3(1992) 86-88. 64 Cfr. E. SCHWEIZER, acopa, TWNT VII, 1057-1063.

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