Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Recensions

294 RECENSIONS Minnucci, G., Diritto e teológia nell’Inghilterra elisabettiana. L’episto­­lario Gentili-Rainolds (1593-1594). Collana di Studi “Pietro Rossi”, 5; ESI, Napoli 2021, pp. LXII+298 Annoverato tra i padri fondatori del diritto internazionale moderno e noto an­­che al grande pubblico per l’apostrofe vergata nel De iure belli, EXIL (Silete theologi in munere alieno!), Alberico Gentili (1552-1608), esule in Inghilterra nel 1580 per la sua adesione alie dottrine riformate, e regius professor di Civil Law a Oxford dal 1587, öltre a una cospicua produzione a stampa, dedicata anche numerosi terni ehe esulano dalle relazioni fra i popoli e gli Stati, ha la­­sciato non pochi inediti oggi conservati nelle biblioteche di Oxford. II prof. Giovanni Minnucci, ordinario di Storia dei diritto medievale e moderno presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Intemazionali dell’Universita di Siena, da almeno vent’anni sta dedicando le sue energie alfedizione critica dei ma­­noscritti gentiliani tant’é che, con questo studio, é giunto alia stesura della quinta monográfia su questo non trascurabile giurista. Alcuni anni or sono, infatti, fu proprio lui che individuo, nella Bodleian Library, 1’inedito testo autografo di un “Discorso” di Gentili, rivolto nel 1594 agli accademici di Oxford, nel quale egli difendeva il ruolo e la funzione dei giurista anche in esito alie accuse infamanti di “trico italicus, Macchiauelicus e athaeus” di cui era stato il destinatario. Giovanni Minnucci riteneva ehe - pur non essendo esplicitato il nome dell’autore di quei rilievi critici - lo stes­­so dovesse essere individuate nel noto ed autorevole teologo puritano John Rainolds. Lo si poteva desumere da un carteggio in gran parte inedito inter­­corso fra il giurista italiano e il teologo inglese, in epoca di poco precedente (7 luglio 1593-12 marzo 1594), conservato nel Corpus Christi College di Oxford (ms. 352, pp. 183-307): una corrispondenza ehe il teologo puritano aveva fatto parzialmente circolare in ambito accademico attraverso la trasmis­­sione delle sue sole epistole. Proprio per questo, e per approfondire le relazioni tempestose dei giurista italiano con gli ambienti puritani oxfordiani, Giovanni Minnucci - dopo aver completato la sua fatica precedente ehe si é concretiz­­zata nell’edizione critica dei De papatu Romano Antichristo gentiliano (pub­­blicato nel 2018) - ha ritenuto opportuno procedere anche alio studio e alia predisposizione dei testo critico dell’epistolario. La lettura di questa fonte gli ha consentito di sottolineare, nelLampia e arti­­colata Introduzione, come i dissensi fra i due dotted oxoniensi derivassero dalle idee elaborate dal Gentili nelle opere pubblicate sin dalia metá degli anni Ottanta dei Cinquecento: in particolare erano oggetto specifico delle osserva­­zioni critiche dei teologo puritano i terni dei mendacium, sui quale Gentili si era soffermato scrivendo le De iure belli commentationes (1588-1589), e del­la liceitä delle rappresentazioni teatrali, che il Rainolds aveva giá messo in discussione attraverso una corrispondenza intercorsa con il drammaturgo Wil-

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