Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)
Recensions
RECENSIONS 283 ditá. Ma i grandi filosofi del periodo seguente ritomarono all’originaria relazione tra la legge e l’essere, e tentarono di fondarla solidamente sulla loro concezione della vera realtá. Tutta la nostra tradizione occidentale posa su questa classica costruzione greca di un mondo del diritto ehe presuppone un kosmos nel quale l’uomo é connesso a un divino ordine di cose. La filosofia del diritto modema in parte segui il cammino dei classici, e conservo i fondamenti ontologici di questa tradizione. Ma in parte si trovö di fronte al progressivo dissolversi di questi e ritomö alia fase dei sofisti greci ed alia loro posizione filosofica (Jaeger, W., Elogio del diritto, in Cacciari, M. - Irti, N., Elogio del diritto. Con un saggio di Werner Jaeger, Milano 2019. p. 50). Cio vale anche per don Elio Dotto, attualmente Moderatore della Curia della Diocesi di Cuneo, e per il suo studio monografico presentato per il conseguimento del Dottorato canonico presso la Facoltá di Diritto Canonico san Pio X di Venezia, e óra pubblicato. Nonostante ehe dall’etá modema il diritto canonico sia stato progressivamente emarginato nell’alveo dei diversi ordinamenti giuridici, e ghettizzato all’interno stesso della Chiesa e delle varie comunitá ecclesiali, l’A. intende assumere proprio la legge canonica come punto focale per impostare una rinnovata teória generale della legge tout court. Con questo intento ha quindi cercato di dare un contributo all’elaborazione di una teória generale della legge canonica, ma che potesse offrire al tempo stesso un apporto per il diritto secolare, cercando, giustamente, di sovvertire una mentalitä che si é andata sempre piü radicando specialmente dal Codice del 1917, quella cioé di una miope imitazione e prona sudditanza del diritto canonico ai vari ordinamenti giuridici, nazionali e internazionale, e delle sue vistose conseguenze quali lo smarrimento della sua originalitá e la perdita di ogni effettiva incidenza nel dibattito giuridico che attecchirebbe solo in un dialogo rispettoso delle rispettive identita.‘Musa’ ispiratrice, di detta senza dubbio interessante ricerca é stata la teológia morale di G. Angelini, per lunghissimi anni docente di teológia morale fondamentale presso la Facoltá Teologica dell'Italia settentrionale. Questi ha con ragione messo in discussione un certo intellettualismo e materialismo nella theologia moralis dell'epoca modema, anche se a mio sommesso avviso, non é giusto attribuire queste accuse alia tradizione filosofica occidentale, soprattutto non sembra giusto attribuirla a san Tommaso d’Aquino (cf A. Bellocq, Desiderare e agire. La razionalitä pratica alia base della Teológia Morale. Roma 2020, pp. 35-36). In ogni caso l’A. prende le mosse del suo studio proprio da una delle conclusioni della variegata riflessione dell’Angelini ehe vede la “(•••) legge come cammino, dell’obbedienza ai comandamenti come appropriazione della promessa iniziale, in attesa ehe essa si compia, Angelini argoinenta una teória generale della legge non piü intellettualistica ma contestualizzata nella drammatica dell’esperienza pratica dell’uomo” (p. 74).