Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Presentazione del volume

258 S.E.R. MONS. FRANCESCO MORAGLIA, PATRIARCA PI VENEZIA Subito appare, nel volume del Cardinale, l’intreccio fecondo tra ricerca e studio (in campo teologico, canonico, storico ecc.) e le responsabilitá di carat­­tere ecclesiale e pastorale del Cardinale - basti pensare che da 19 anni Sua Eminenza é arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest e primate d’Un­­gheria - a dimostrazione, ancora una volta, che l’impegno accademico e quel-10 pastorale sono si realtá distinte ma non separate e, anzi, possono, o meglio, devono virtuosamente stare insieme per coniugarsi a favore del bene della persona e della Chiesa. II riferimento, presente anche nel titolo, al diritto canonico “stretto” o, co­­munque, messo in legame tra salvezza e realtá sociale aiuta poi a far emergere la vocazione e il servizio (valore) pastorale e teologico del diritto canonico. Su questi temi si era, tra Ealtro, sviluppata la prolusione del Cardinale nel dies academicus del 2017 di questa stessa Facoltá e ehe aveva per titolo, appunto, “II valore teologico del Diritto Canonico: una questione storica La necessitá di una formazione giuridica va di pari passo con 1’urgenza dell’annuncio del Vangelo, della trasmissione della fede e della capacitá, sem­pre piú richiesta, anzi esigita, di saper analizzare e leggere la realtá di oggi, contrassegnata da problemi e questioni epocali con le síidé mutevoli e avanza­­te ehe essa presenta. Per fare qualche esempio: dalia concezione della persona e della libertá al suo esercizio, dagli sviluppi e dalle conseguenze della tecno­­scienza alie inedite controversie giuridiche che si possono oggi presentare nel rapporto tra vita / diritto ecclesiale e diritto civile, tra intelligenze artificiali/ etica e diritto. Tutto questo senza perdere, a livello personale, ecclesiale e civile, il gusto e 11 bisogno di libertá e di veritá. II grande filosofo Robert Speamann definiva, ad esempio, la sentenza di Pilato su Gesü come “la vittoria del populismo sul diritto. Gesü muore a causa della mancanza di coraggio di un giudice. Se non c "e la veritá tutte le questioni diventano questioni di potere. Ed e quanto acca­de oggi in Europa (...) Non si dice: cid che sostieni é falso. Si dice: questo non lo puoi sostenere! Non ci si chiede se sia vero o no, ma se sia politicamente corretto o menő. E cid ehe e politicamente corretto lo decide chi ha il potere ” (Robert Spaemann, Intervista al Corriere della Sera, 10 gennaio 2013). Non vi pub essere poi lacerazione tra iustitia e charitas, come spesso gli stessi Pontefici hanno sottolineato e come Papa Francesco ha messo in eviden­­za anche nell’introdurre la recentissima riforma al libro VI del Diritto cano­nico. “Procedendo nel suo pellegrinaggio terreno - ricorda sin dai tempi apo­stolid, la Chiesa si e data regole di condotta ehe nel corso dei secoli hanno composto un coeso corpo di norme vincolanti, ehe rendono unito il Popolo di Dio e della cui osservanza sono responsabili i Vescovi. Tali norme riflettono la fede ehe noi tutti professiamo, dalia quale traggono la loro forza obbligan­­te, e su di essa fondate, manifestano la materna misericordia della Chiesa,

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