Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)

Ius canonicum

212 ALPHONSE BORRAS perché la sua frequentazione non porta necessariamente né a un’appartenenza oggettiva né a un’adesione ferma15. La parrocchia invece é per tutti: chiunque ne é casa! La parrocchia é dawe­­ro una realtá ad “ampio spettro”: tutti i fedeli - frequentatori regolari, occasio­­nali e stagionali della Chiesa - non solo hanno il loro posto in essa, ma sono la parrocchia se essa non si riduce a un servizio, ma é fondamentalmente una comunita (lat. communitas fidelium, c. 515 §1). Anzi a causa della mobilitá moderna, in particolare nelle cittá, e dell’eclettismo degli individui, che cerca­­no quello ehe li conviene meglio, öltre gli abitanti, anche i fedeli ehe ne fanno la scelta, cioé i forestieri (c. 100), sono a casa loro. Questo gruppo variegato di battezzati (cfr. cc. 204 §1, 208 e 211; cfr. EG 14) attaccati dal domicilio o ehe si attaccano per scelta alia tale comunita parrocchiale é caratterizzato dal fatto che, in un modo o nell’altro, i fedeli ehe lo compongono vivono i valori del Vangelo, fanno un’esperienza di fede o si impegnano nella comunitá parroc­chiale e la sua missione in questo luogo'6. Tutti qualsiasi il loro percorso di vita sono invitati a camminare insieme, ad essere “Chiesa in questo luogo”. NelTultra-modemitá odiema, il eriterio dei domicilio non puö piú fiinzionare come fattore esclusivo: abitanti, dimoranti, ma anche forestieri sono a casa loro17. 15 Cf. Hervieu-Léger, D., Mutations de la sociabilité catholique en France, in Études 4257 (2019) 67-78. La socializzazione per affinitá puö aumentare il rischio di frammentazione del cattolicesimo in un contesto di pluralismo ideologico e religioso, cioé in situazione di diaspora. Puö perö essere una causa di ghettizzazione dei cattolici ehe vivono male il crollo numerico dei fedeli, la squalifica morale del clero e l’esculturazione della fede. 16 II papa Francesco invita tutti, cioé “ogni cristiano, in qualsiasi luogo e situazione si trovi, a rinnovare oggi stesso il suo incontro personale con Gesü Cristo o, almeno, a prendere la deci­sione di lasciarsi incontrare da Lui, di cercarlo ogni giomo senza sosta” (EG 3). 17 II domicilio é sempre stato un eriterio integrativo del fedele mediante la designazione del parro­­co proprio, facendo cosi ehe nessuno fuori casa nella Chiesa. Dal punto di vista canonico, la normatíva sui domicilio (cann. 100-107) ha un carattere funzionale o organizzativo in quanto riguarda le relazioni giuridiche delle persone fisiche; hanno quindi un ruolo strumentale giacché servono per situare la persona nel territorio e sono il presupposto di diversi effetti canonici. La normatíva relativa al domicilio ha da vedere con 1’applicazione dei diritto particolare, la prassi sacramentale, in particolare il matrimonio, il diritto amministrativo, il diritto processuale ed anche penale, ecc. (cf. Reinhardt, H. J. F., Wohnsitz, in Campenhausen, A. V. - Riedel- Spangenberger, I. - Sebott, R. [Hrsg.], Lexikon für Kirchen- und Staatskirchenrecht, III. Pa­­derbom-München-Wien-Zürich 2000. 896-897. Delgado, M., Domicilio, in Otaduy, J. - Viana, A. - Sedano, J. [dir.], Diccionario general de derecho canónico, III. Pamplona 2012. 473-476). Ma öltre o aldilä del suo ruolo giuridico strumentale, il domicilio non puö essere considerato, in senso stretto, un eriterio escludente della cura pastorale del parroco. Se dice a quale parroco é riferito l’abitante (lat. incolus, c. 100) o il dimorante (lat. advenus, in caso di quasi-domicilio), non dice perö che il ministero del parroco debba ridursi agli abitanti (o dimo­ranti). Anzi la cura pastorale del parroco va indirizzata a tutti coloro che si trovano nella parroc­chia o che la frequentano, “in modo che nessuno, nella comunita dei fedeli, possa sentirsi estra­­neo” (applicando qui quanto dicevano i Padri conciliari a proposito delFarmonizzazione da parte dei presbiteri delle diverse mentalitá fra i fedeli a loro affidati, cfr. PO 9c).

Next

/
Oldalképek
Tartalom