Folia Theologica et Canonica 10. 32/24 (2021)
Ius canonicum
SFIDE ODIERNE AL SERVIZIO DELL’AUTORITÄ NELLA VITA RELIGIOSA... 101 o a motivo dell’istituto, lo acquista per l’istituto stesso. Ciö ehe riceve come pensione, sussidio o assicurazione, a qualunque titolo, é acquisito per Institute, a menő ehe non sia disposto altrimenti nel diritto proprio” (can. 668 §3). Ogni responsabilitá finanziaria derivante da azioni legittime o illegittime, anche in questi casi, deve ricadere sui religioso in questione (can. 639 §§2-3) e non sull’istituto religioso. In questi casi di amministrazione da parte dei religiosi dei beni propri o altrui (cann. 672, 285 §4, 286, 600, 639 §§2-3, 668 §§1-3), i superiori esercitino un'attenta vigilanza sapendo bene ehe le azioni illegittime (specialmente gli abusi) di questi singoli religiosi saranno interpretate da altri per lo piű come fatte da quanto “membri” degli istituti religiosi (e non come singoli individui!) e quindi possono offuscare la buona reputazione della casa religiosa o della provincia o dell’istituto. Dunque, i superiori devono occuparsi immediatamente e adeguatamente di ogni abuso finanziario commesso dai religiosi. Possono adottare rimedi di diritto canonico avviando un processo penale (cann. 1717-1731) sia per applicare sanzioni, sia per chiedere il risarcimento dei danni, o addirittura per imporre un’esclaustrazione imposta (can. 686 §3) o un’espulsione immediata dei religioso “in caso di grave scandalo estemo, o di un gravissimo danno imminente per l’istituto” (can. 703). I superiori possono anche introdurre o contestare una lite davanti al tribunale civile (can. 1288), decidendo se e quale tipo di azione intentare per rivendicare i diritti violati (cann. 639 §4, 1296, 1281 §3, 128; BD 83). I superiori devono rendersi conto ehe a volte tali azioni legali sono necessarie per preservare non solo la sicurezza finanziaria ed economica degli istituti religiosi, ma anche il loro buon nome o la loro credibilitä! III. III. Responsabilitá verso la formazione Gli istituti religiosi, e in modo speciale i superiori religiosi, si rendono conto che “il servizio alie vocazioni é una delle ulteriori nuove e piú impegnative sfide ehe la vita consacrata si trova oggi ad affrontare”, perché “la globalizzazione della cultura e la complessitá delle relazioni sociali rendono difficili le scelte di vita radicali e durature” (RdC 16). Le due sfide interconnesse ehe i superiori si trovano ad affrontare sono i problemi relativi al discemimento dell’idoneitá dei candidati e le difficoltá riguardanti le decisioni sull’ammissione alia professione religiosa o agli ordini sacri.