Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)

Sacra theologia

UNIVERSALISMO CATTOLICO E PARTICOLARISMO NAZIONALE IN UNGHERIA... 55 Márton in qualitá di amministratore apostolico, contro Josif Pop, patronato dal go verno romeno.52 Alla guida delle diocesi venute a far parte degli stati successori assieme alia sede episopale, ma solo con una parte dei territorio, dopo la morte dei vescovi generalmente vennero nominati solo dei amministratori apostoliéi. Cosi per esempio, dopo lunghe trattative, nel 1925 Jozef Cársky divenne 1’amministra­­tore apostolico della diocesi di Rozsnyó divenuta vacante dopo la morte di Lajos Balás, avvenuta nel 1920.53 In Romania invece, dopo ehe nel 1923 la sede episcopale romano cattolica di Nagyvárad divenne vacante, fino alia no­mina del vescovo diocesano della diocesi riunita di Nagyvárad-Szatmár nel 1930 nella persona di József Friedler la diocesi fu guidata da amministratori apostoliéi (Imre Bjelik, Antal Mayer, István Szabó).54 Le parti delle diocesi, le cui sedi erano rimaste in Ungheria, come vi abbia­­mo giá accennato sopra, fiirono govemate inizialmente da vicari episcopali, poi da amministratori apostoliéi nominati anch’essi dalia Santa Sede: le par­­rocchie staccate dalia diocesi di Pécs da parte del vescovo di Diakovár, le parti della diocesi di Szombathely divenute territorio del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni da parte del amministratore apostolico di Maribor, le parti austriache delle diocesi di Szombathely e Győr da parte dell’arcivescovo Pfiffl di Vienna, in qualitá di amministratore apostolico.55 L’amministrazione aposto­­lica di Bácska, creata dalle parti staccate dall’arcidiocesi di Kalocsa e finite nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni fu guidata dal precedente vicario, dal 1923 in poi da Lajco Budanovic in qualitá di amministratore apostolico, mentre alia guida delLamministrazione apostolica del Banato, creata dalle parti della dio­cesi di Csanád, diventate territorio jugoslavo (nonostante la protesta iniziale del govemo di Belgrado) sempre nel 1923 fu nominato dalia Santa Sede Ra­phael Rodic come amministratore apostolico.56 Merita un’attenzione particolare la sorte della parte ehe dell’arcidiocesi di Esztergom venne a far parte della Slovacchia. Su proposta del nunzio Valfré di Bonzo la Santa Sede nel gennaio del 1919 ebbe intenzione di nominare un delegato apostolico provvisorio alia guida di tutta la chiesa slovacca nella per­sona dell’unico vescovo ungherese accettato da parte del govemo di Praga, il vescovo Fischer-Colbrie di Kassa.57 Tale progetto fu perö chiamato dal pri­mate Csemoch, come vi abbiamo accennato sopra, un errore politico, siccome 52 Salacz, G., A magyar katolikus egyház, 83. 53 Kérdik, M., La diocesi di Rozhava, 153. Per le discussioni intomo alia provvista della sede di Roznava védi: Ibid. 136-153. 54 Salacz, G., A magyar katolikus egyház, 65. 55 Salacz, G., A magyar katolikus egyház, 107. 132. Valente, M., Diplomazia pontificia, 214. 56 Valente, M., Diplomazia pontificia 170, 173-174, 210. 57II nunzio Valfré di Bonzo al Card. Gasparri. 23 gennaio 1919. ASRS AA.EE.SS., Austria- Ungheria, 4919, pos. 1320, fasc. 519, ff 47r-51 r. In Hrabovec, E., Slovensko a Sväta stolica,, 116-117.

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