Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)

Sacra theologia

48 ANDRAS FEJERDY Nel caso déllé diocesi del primo e del quarto gruppo il cambiamento dei confini non causö alcun problema. Nel secondo e nel terzo gruppo perö, l’in­­tenzione dei paesi successori era quella di sistemare i confini delle diocesi quanto prima, adeguandole ai confini di stato. Questa intenzione politica coin­cise il piú delle volte anche con la volontá del clero cattolico non ungherese, interessato alia costituzione di una struttura ecclesiastica indipendente da quella storica del Regno d’Ungheria. In Cecoslovacchia, per esempio, il govemo di Praga propose sin dall’inizio la costituzione di una nuova diocesi nei territori dell’arcidiocesi di Esztergom venuti a far parte del nuovo stato,22 e alio stesso tempo cercö di suddividere tra le altre diocesi la diocesi di Rozsnyó (Roznava) ehe contava un gran numero di fedeli di lingua ungherese.23 L’obiettivo finale era quello di formare una nuova struttura ecclesiastica, appartenente alia chiesa locale della Moravia sotto la giurisdizione dell’arcivescovo di Praga come primate del paese e com­­prendente tutto il territorio della Cecoslovacchia. Il clero e il cattolicesimo politico slovacco era pure interessato a cambiare lo status quo del governo ecclesiastico.24 Loro perö guardavano alle istituzioni ecclesiastiche non ulti­­mamente come a portatori privilegiati dell’autonómia e della tutela degli inte­­ressi nazionali, perciö esigevano la costituzione di una struttura ecclesiastica slovacca autonoma. Perciö per esempio nell’ottobre del 1921, 168 sacerdoti slovacchi si rivolsero in lettera a papa Benedetto XV in cui gli chiedevano di erigere dalle parrocchie staccate dall’arcidiocesi di Esztergom una nuova diocesi con centro a Nagyszombat (Tmava) ehe col tempo sarebbe diventata un’arcidiocesi autonoma slovacca.25 In Romania nel 1920 furono i vescovi greco cattolici romeni, in rivalitá con gli ortodossi, a promuovere, in parte per dimostrare i loro sentimenti naziona­li, le trattative concordatarie ehe avrebbero toccato anche la trasformazione della struttura delle diocesi. Giá nella prima versioné, preparata dal sacerdote greco cattolico Vasile Lucaciu fu compresa la richiesta del govemo romeno di abolire i vescovadi di rito latino di Szatmár (Satu Mare) e di Nagyvárad (Ora­dea), da fondare il primo nella diocesi di Transilvania, 1’ultimo in quella di 22 II nunzio Micara al Card. Gasparri. 15 novembre 1920. ASRS AA.EE.SS., Austria-Ungheria, 1920, pos. 1456, fasc. 588, f. 13r-v. Riprodotto da: Hrabovec, E., Slovensko a Sväta stolica, 251. Nota della Segreteria di Stato suile questioni da discutere con il ministro Benes durante la sua visita in Vaticano (febbraio 1921) Riprodotto: Ibid. 254-255. 23 Vedi: Kérdik, M., La diocesi di Roznava negli anni 1918-1938 alia luce degli archivi vaticani, Roma 2014. 127-240. 24 RÁcz, K., Az esztergomi érsekség, 110. 25 Lettera di 168 sacerdoti slovacchi al papa Benedetto XV, 6 ottobre 1921. ASRS AA.EE.SS., Cecoslovacchia, 1921, pos. 4, fasc. 4, ff. 28r-30v. Riprodotto da: Hrabovec, E., Slovensko a Sväta stolica, 269-272.

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