Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)

Recensions

RECENSIONS 345 e dei discenti, la chiave di lettura per comprendere correttamente i concetti di educazione, istruzione e formazione che puö essere intesa alio stesso tempo come servizio, prestazione e produzione. L’interessante magistero di Paolo VI su queste tematiche, é contenuto in una corposa quanto arricchente Appendice al volume (cf pp. 89-153), non fa altro ehe arricchire questa prospettiva inter­­pretativa con riflessioni che per la loro profonda veritá sembrano scritte per i nostri giomi. Infatti, nei vari testi, tratti da svariati interventi, il santo Ponte­­fice ha ripetutamente sottolineato come 1’insegnare nella scuola, che sempre istruendo deve anche educare, nasce da una vera e propria vocazione vissuta come ‘passione educativa’ (cf pp. 91-92; 97), in quanto “(...) senza 1’amore 1’educazione fallisce e 1’istruzione diminuisce” (p. 105). Ovviamente alFori­­gine di queste diverse vocazioni c’e Dio e per questo trova giustificazione la scuola cattolica ehe é chiamata a distinguersi nella variegata offerta formativa per dedizione e non per emulazione e tanto meno in conflitto con la scuola pubblica (cf p. 112). Invece, il tentativo di ‘esiliare’ Dio non ha mai portato a nulla di buono e non pótra mai essere inteso come una conquista (cf Gaudium et spes, 7) ed un’idea assoluta di liberta senza riferimento alia responsabilitä non ha mai portato vero progresso (cf pp. 122; 140). Egli non si stancava di ripetere che dietro l’insoddisfazione ehe tormenta i giovani di sempre, nelle loro critiche anche violente, bisogna sempre cogliere dei gridi di aiuto ehe devono, pero, essere intesi correttamente in quanto un umanesimo esclusivo sara sempre inumano (cf Populorum progressio, 42). Un magistero, questo, che ha trovato nuova linfa e approfondimenti sempre piú attuali negli insegna­­menti di Papa Francesco, il quale evoca la necessitä di un nuovo patto tra scuola e famiglia per il futuro delle nuove generazioni. In questo contesto si collocano e vanno letti gli altri contributi. Il prof. Car­dia ripercorrendo la storia dell’esperienza italiana dal risorgimento all’attuale liberta religiosa (cf pp. 11-33), mostra come oggi siamo ad una vera e propria crisi della formazione della persona. Di fatto oggi la ‘dittatura del 1 ’io’ ha come conseguenza la negazione della razionalitä e quindi del diritto alia verita ed alia perdita del concetto stesso di formazione (cf pp. 16; 18). Tutto questo si sta traducendo piű che in un attacco al cristianesimo, ad una inarrestabile ero­sione della natura umana, ormai in caduta libera verso un’alienazione attraver­­so pretese, a prima vista affascinanti, ehe vengono presentate come diritti in contrapposizione alia religione ehe, invece nota, rimane essenziale alia forma­zione della persona (cf p. 26). La prof.sa Violini si confronta, invece, con quel ‘nervo scoperto’ in cui consiste la corretta coniugazione del pluralismo e della libertá nell’attuale scuola globalizzata (cf pp. 35-52). Partendo dagli Artt. 29- 31 della Costituzione Italiana, evidenzia come il primato della natura umana nel percorso di crescita della persona (genitori, figli, docenti e discenti) in or­dine ali’educazione dove al centro non puo esserci il mero nozionismo (cf pp. 36-37). In questo panorama la presenza della scuola privata e confessiona-

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