Folia Theologica et Canonica 9. 31/23 (2020)
Sacra theologia
FONDAMENTI TEOLOGICI DELLA VENERAZIONE ECCLESIALE Dl MARIA 31 3. La continuitá della grazia mediante la ‘commemoratio’ La presenza di Maria nel culto della Chiesa é un memoriale, perché i riferimenti mariani cultuali e liturgici non sono soltanto un ricordo (o nostalgia) della sua persona, atti e parole. Ma di piű: Ella é invocata come persona vivente, presente nella vita della Chiesa, essendo nella gloria celeste49, al di sopra di ogni limite dello spazio e del tempo. Invocandola quindi, si spera giustamente di ottenere ascolto. La presenza di Cristo nel culto cristiano é evidente: senza di Lui e al di fuori di Lui non si puö rendere culto a Dio. Coloro che partecipano al culto cristiano, entrano nel mistero di Cristo, di cui fa parte anche la sua Madre.50 4. La presenza della Chiesa intera nella celebrazione liturgica Nella liturgia é presente tutta la Chiesa. I Prefazi finiscono spesso con una formula, nella quale si nomina la presenza degli Angeli, dei Santi, al culto dei quali si associa la preghiera pellegrina sulla terra. I “rappresentanti” della Chiesa pellegrina sono i partecipanti dell’atto liturgico. Per questa ragione e perché la grazia di Dio presente nella liturgia ha il suo eifetto per tutta la Chiesa (anche agli assenti), possiamo affermare che nell’atto liturgico é presente la Chiesa pellegrina. Anzi, dato che nella liturgia si prega anche per la Chiesa sofferente, e per il fatto ehe anch’essi sono membri della Chiesa in modo inseparabile, anch’essi sono presenti nell’atto liturgico, ottenendovi la grazia di Dio ehe promuove la loro purificazione. Naturalmente, vi é presente tutta la Chiesa glorificata, alia voce di cui uniamo il nostro culto. Essendovi presente tutta la Communio Sanctorum, non puö mancame il membro piu eccellente di quella, cioé la Beata Vergine Maria. Ella é quindi, presente nella liturgia anche in questo modo. Bisogna sottolineare un’aífermazione importante del Magistero del Santo Giovanni Paolo II sulla presenza di Maria nella liturgia: J9 “La presenza gloriosa suppone da parte di Maria il suo essere con e nella Trinitá” (Castellano, J. C., La presenza di Maria, 396). 50 Tale partecipazione di relalizzö anche nella comunitä dei primi cristiani, come enfatizza il Santo papa Giovanni Paolo II, nelTenciclica Ecclesia de Eucharistia: “Come immaginare i sentimenti di Maria, nell’ascoltare dalia bocca di Pietro, Giovanni, Giacomo e degli altri Apostoli le parole dell’Ultima Cena: «Questo é il mio corpo che é dato per voi» (Lc 22,19)? Quel corpo dato in sacrificio e ripresentato nei segni sacramentali era lo stesso corpo concepito nel suo grembo! Ricevere TEucaristia doveva significare per Maria quasi un riaccogliere in grembo quel cuore che aveva battuto all’unisono coi suo e un rivivere ciö che aveva sperimentato in prima persona sotto la Croce” (EE 56).