Folia Theologica et Canonica 6. 28/20 (2017)

RECENSIONS

268 RECENSIONS La terza tappa è quella dell'età adulta, l'arte dell'essere fragili. In questo sta­dio dobbiamo arrivare a volere le amicizie vere e profonde, quelle che contano nella vita. L'io autentico si apre verso gli altri/1 ’ Altro. Dopo che siamo usciti da noi stessi coi sogni, speranze e dopo che siamo riusciti a morire al sè-non- autentico, sperimentando i nostri limiti, ostacoli, dobbiamo imparare ad amare davvero. In questo amore va inclusa anche la lotta! Si ama soltanto quando ci si rende conto di essere fragili e che, per poter portare con sè queste fragilità, ci vuole la misericordia di Qualcuno! Nell'amare scopriamo che prima di poter amare, noi stessi eravamo già amati dall'Infinito (157) e che prima di perdona­re a noi stessi, già eravamo perdonati! Anche Leopardi ha scoperto Dio, l'Infi­nito, perché non esiste artista che non creda nell'eternità ( 197) e così Leopardi non è il poeta del pessimismo, ma della malinconia, colui che nelle sue lotte ha trasformato in bellezza tutto ciò che sembrava bratto, negativo, sofferente nella vita. Potrebbe essere anche per noi così, che la scoperta della nostra fragilità ci porti verso la fede nell'eternità, affinchè ci rendiamo conto che siamo quelli che non siamo (197), e che le tensioni esistono e che nelle tensioni ci sono le mani del Padre Eterno. D'Avenia percorre gli stadi dell'adolescenza, dell'età giovanile e dell'età adulta attraverso gli scritti e le poesie del grande poeta Leopardi. Analizzando questi tre stadi dello sviluppo umano si concentra prima di tutto sull’età adoles­cenziale, mostrando che la nostra epoca consumistica invece di facilitare la ma­turazione, la crescità psicologica-spirituale degli adolescenti, la blocca, la complica e la inciampa! La nostra epoca consumistica trasforma i nostri adoles­centi in passivi consumatori e non li incoraggia ad uscire da se stessi per trova­re se stessi veri, autentici, che diventeranno autentici veramente soltanto da­vanti all'Infinito, Dio della fede cristiana come faceva lo stesso autore (198). I metodi educativi proposti dalla nostra epoca sono sbagliatissimi e servirebbe­ro veramente genitori ed educatori cattolici convinti che possano spingere e in­coraggiare i nostri giovani a cercare i valori/il Valore della loro vita! Sarebbe auspicabile la traduzione del L’arte di essere fragili anche in ungherese, affin­chè potesse dare una spinta positiva agli psicologi ungheresi che amano la lette­ratura ad effettuare un tentativo simile: fare un'analisi psicologico-spirituale dei grandi scrittori e poeti cattolici come p.e. Babits Mihály, oppure di altre re­ligioni cristiane come p.e. Arany János, Petőfi Sándor. Reményik Sándor, auto­ri che potrebbero servire come modello di vita e di amore - nella quale si hanno i sogni e si cerca di realizzarli ( 1 tappa), si fanno i sacrifici, si muore a se stessi (2 tappa) e si accettano le fragilità, perdonandosi, per trovare il vero amore (3 tappa) - modello di vita sia per i nostri adolescenti, sia per i nostri educatori. Izsák Török, OSBM

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