Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

IUS CANONICUM - Joaquin Sedano, Dal Corpus Iuris Canonici al primo Codex Iuris Canonici: continuita e discontinuitá nella tradizione giuridica della Chiesa latina

238 JOAQUÍN SEDANO Per concludere queste pagine, è necessario mettere in risalto con il Fantappiè che, accanto ai vantaggi teorico-pratici che comporta ogni codificazione, ques­ta crea anche problemi di nuova indole. Infatti, per il conseguimento di una semplificazione del diritto e di norme chiare e coerenti, è necessario l’uso di nozioni e concetti giuridici che, nel caso della codificazione canonica, derivano per lo più dalla confluenza tra la seconda scolastica e il wolfismo giuridico. Resta pertanto aperta la domanda se sia possibile scindere completamente la forma dalla sostanza del diritto - come hanno ritenuto alcuni civilisti e molti canonisti - o se, in ogni caso, l’elemento formale non comporti sempre un'ine­vitabile incidenza sulla configurazione del suo oggetto"’. Di fatto è proprio così. La codificazione suppone un modo del tutto nuovo di approntare le fonti vincolato a un’immagine di società, Stato e diritto proget­tata nel XVIII secolo e consolidata nel XIX. Nello strumento codice è incisa l’impronta dell’iusnaturalismo razionalista e del positivismo giuridico; e se è vero che, per la peculiare natura della Chiesa e della sua tradizione giuridica, nella codificazione canonica molti di questi presupposti restano neutralizzati, è anche vero che le implicazioni ideologiche, culturali e giuridiche sono visibili - dopo quasi un secolo di codificazione canonica - nelle tracce di approcci po­sitivisti ed esegetici talvolta esasperati, così come nella spaccatura tra diritto storico e diritto vigente nella canonistica attuale e in certi approcci del legisla­tore"4. In tempi come questi, in cui si vogliono affrontare le riforme della Costitu­zione apostolica Pastor bonus, delle nonne penali del Codice di 1983 e del pro­cesso matrimoniale canonico, tutti ambiti - soprattutto gli ultimi due- che toc­cano direttamente aspetti fondamentali della dignità, dei diritti e della condizione personale dei fedeli, da parte delle persone e degli organismi impegnati, si ri­chiede una riflessione serena, scevra da qualsiasi precipitazione, causata da esigenze più o meno contingenti del momento; ed inoltre rispettosa di quella mentalità giuridica propria della migliore tradizione canonica, caratterizzata da concretezza, attenzione allo "ius” - il giusto inerente a ciascuna situazione -, e soprattutto - vorrei sottolinearlo - considerazione delle conseguenze dottrinali e disciplinari che derivano da ogni riforma normativa. 1,3 Cfr. sugli effetti della razionalizzazione nel Codice canonico'. Fantappiè, C., Chiesa romana e modernità giuridica, 1129-1150. 114 Per un maggiore approfondimento del tema, si veda: Sedano, J., Codificación y renovación me­todològica en el Derecho canònico actual, 839-842.

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