Folia Theologica et Canonica 4. 26/18 (2015)

IUS CANONICUM - Péter Erdő, Il parroco deve conoscere la lingua Dei fedeli - Osservazioni giuridico-canoniche a propositio delle Regole della Cancelleria (ss. XIV-XVI)

144 PÉTER CARD. ERDŐ stessa nazione costituisce fondamento di sospetto di parzialità43. Per questo Gó- mez loda la prassi della Spagna e della Francia di nominare alla direzione delle provincie persone provenienti da altre regioni. Ma si richiede il contrario nell'affidamento delle parrocchie. Se nel campo civile. F amicizia troppo stretta può essere pericolosa per l’amministrazione corretta, nella pastorale l’amore tra parenti o conpatrioti (patrius amor) e la vicinanza della lingua (similitudo linguae) sono utili. Anzi, quando si tratta della correzione dei costumi, ci vuole una fiducia speciale. Un italiano non ascolta volentieri un ultramontano e vice­versa44. Altri punti di vista che confermano la stessa posizione sono che i compatrio­ti non derubano i benefici, cosa che può accadere più facilmente se il titolare del beneficio è straniero, e che quelli che provengono dallo stesso paese, sono più pronti alla residenza. La comunicazione, infatti, con gente di lingua diversa è molto difficile45. La lingua materna è specialmente importante nelle cose spi­rituali. Dove è comune la lingua, c’è un amore familiare. Per questo Gómez segue con simpatia la proposta di Juan Luis Vives (1492-1540) di fondare delle scuole di lingue in quasi tutte le città per insegnare non solo le lingue classiche, ma anche quelle moderne per preparare dei buoni missionari46. In questa parte del commento di Gómez, del resto, si riscontra anche altrove F influsso della vi­sione linguistica umanistica di Vives47. 43 Gómez, L., Commentarla in Regulas Cancellariae Iudiciales, q. 1 n. 7: fol. 58v; cf. Niccolò Tedeschi (Panormitanus), Commentarla in Decretales, ad X 2.28.36 n. 4: ed. Venetiis 1571. II/3. fol. 133va (“Nani videmus, quod sola origo eiusdem loci quandoque praestat iustam cau­sam recusandi iudicem, ut in c. accedens, il. 2 [X 2.6.41”). 44 Gómez, L., Commentarla in Regulas Cancellariae Iudiciales, q. 1 n. 8-9: fol. 58v. 45 Gómez, L., Commentario in Regulas Cancellariae Iudiciales, q. 1 n. 6: fol. 58v. 46 Gómez, L., Commentario in Regulas Cancellariae Iudiciales, q. 1 n. 17: fol. 59v. Gómez, L., Commentario in Regulas Cancellariae Iudiciales, q. In. 17: fol. 59v; Ioannes Ludovicus Vives, De disciplinis libri XII. Septem de Corruptis Artibus, quinque de tradendis disciplinis, Lugduni Batavorum 1636. 472 (“Fides enim, ut dicit Paulus, per auditum, cui lingua inservit. Quocirca vehementer cuperem ut in plerisque nostris civitatibus gymnasia instituerentur linguarum, non solum illarum trium, sed Arabicae, sed earum edam, quae essent Agarenis populis vernaculae, quas addiscerent non otiosi homines, ad glóriám inde captandam, et plausum, sed ardentissimi zelo pietads, parati vitám pro Christo impendere, ut eis instructi Christum illis gentibus annun- tiarent”); sull’insegnamento della lingua materna vedi ivi 483. 491. Cf. ancora per es. Watson, F., Vives: on Education. A translation of the De tradendis Disciplinis of Juan Luis Vives, together with an introduction, Cambridge 1913 (rist. 2015) 90-106. Coronel Ramos, M.A. et alii (trad, e comm.), Juan Luis Vives, De Disciplinis, I—ITI (Colección Vives, J.L. V1I/1-3), Valencia 1997. 47 Per il pensiero linguistico di Vives vedi per es. Coseriu, E., Das Problem des Übersetzens bei Juan Luis Vives, in Bausch, K-R. - Gauer, H-M. (Hrsg.), Interlinguistica. Sprachvergleich und Übersetzung: Festschrift zum 60. Geburtstag von Mario Wandruszka, Tübingen 1971. 571 — 582. Brekle, H. E., Pragmatik und Semantik in Juan Luis Vives ‘De Censura Veri’ (1531), in Auroux, S. - Glatigny, M. - Joly, A. - Nicolas, A. - Rosier, I. (ed.), Matériaux pour une histoire des théories linguistiques, Lille 1984. 259-271. Esteban, L., Cuatro estudios a una ob- ra o “El arte de ensenar” de J. Luis Vives (Colección Vives, J.L. VI1/4), Valencia 1997.

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