Folia Theologica et Canonica 1. 23/15 (2012)
IUS CANONICUM - Géza Kuminetz, Alcune osservazioni sulla vocazione, sulsacerdozio e sulla formazione al sacerdozio
ALCUNE OSSERVAZIONI SULLA VOCAZIONE SUL SACERDOZIO... 257 Chi sono idonei alFeducazione dei seminaristi? Riteniamo ehe questa sia una vocazione speciale all’interno della vocazione sacerdotale. Infatti, non tutti i sacerdoti sono idonei a questo delicato servizio ecclesiale. Secondo il parere di Ákos Mihályfi (egli ha scritto 1’unico libro sistematico in lingua ungherese sulla storia e teória della formazione sacerdotale negli ultimi anni dei dicianno- vesimo secolo): codesto incarico deve durare a lungo e sia auspicabile ehe duri fino alia pensione. Chi passa tanti anni in un seminario come formatore, ne di- venta veramente esperto. In questo campo conta molto la competenza professionale e 1’esperienza öltre la vocazione speciale. Anche la formazione degli educatori al sacerdozio è diventato ormai una specializzazione perché richiede una preparazione speciale. Ci sono già degli istituti dove i formatori futuri pos- sono preparasi alFeducazione dei prossimi sacerdoti. I superiori ed i docenti creano una comunità. L’efficienza delFeducazione dipende, in gran parte, dallo stato di queste comunità. Se c’è consenso, fraternité, unità ed armonia fra queste persone, allora la formazione sarà più facile ed efficiente. Il vescovo deve badaré a queste cose prima di nominare qualcuno per questi incarichi. Un’annotazione sui numero dei seminari: questa è una questione di govemo. Una diocesi non è obbligata a costituire o a mantenere un proprio seminario. Secondo il Codice di Diritto Canonico, se il numero dei candidati è molto ridot- to e mancano sia i superiori, sia i docenti competenti, allora si dovrebbe chiude- re il seminario. I vescovi, ehe non possiedono un seminario, possono fondare un seminario interdiocesano. II parere è che il principio di koinonía öltre ad una dimensione istituzionale e giuridica, richiede il riserbo di certe decisioni alFau- torità gerarchicamente superiore. II diritto, dunque, non proibisce ehe i vescovi autorizzino uno di loro a prendere delle decisioni su certi provvedimenti di grande rilievo e per questo vige il principio deli’unione ehe fa la forza. Se per esempio Fesistenza di certi istituti disperge le forze evangelizzatrici, allora ne- cessariemente bisogna chiuderli, oppure a cambiargli la funzione. I responsabi- li principali della formazione al sacerdozio sono inanzitutto i vescovi. Essi de- vono progettare una pastorale vocazionale, creando una strategia da seguire secondo le indicazioni della Santa Sede. II futuro della formazione al sacerdo- zio dipende notevolmente da questo progetto e da questa strategia öltre dalFin- tenzione della sua esecuzione. OSSERVAZIONI CONCLUSIVE Per ogni epoca, generazione e popolo, Gesù Cristo è il modello, ovvero F ideale di sacerdozio per ogni aspirante a tale dignità. Ogni sacerdote cattolico parteci- pa a questo sacerdozio e pone la sua attività nella persona di Cristo e nel nome della Chiesa insegnando, govemando e santificando i popoli. Corne ogni attività