Folia Canonica 12. (2009)
STUDIES - Carlos Larrainzar: Metodi per l'analisi della formazione letteraroa del Decretum, Gratiani. "Tappe" e "Schemi" di redazione
32 CARLOS LARRAINZAR questo obiettivo si sono concentrati gli sforzi di tutti noi. Dapprima si è ampliato l’orizzonte della tradizione manoscritta poi, di fronte al vasto panorama scoperto grazié alle ricerche coordinate di tanti colleghi,2 si è reso necessario individual i criteri di riferimento per poter scegliere tra i codici, al fine di con- seguire quell’edizione sicura alia quale ho fatto cenno in precedenza. Qui sta un’altra questione di metodo, una questione ehe concerne il perché si debbano scegliere questi codici e non altri: in altri termini, si tratta della domanda sui cri- terio delle scelte.3 In questo lungo periodo non sono mancati momenti di awilimento e di sconforto, momenti nei quali si è disperato di poter conseguire l’obiettivo: anche Jacqueline Rambaud manifesto dubbi sull’utilità di una nuova edizione critica dei Decretum perché vi era il rischio ehe a lungo andare gli studiosi si dis— interessassero della ancora inesplorata tradizione manoscritta deli’opera — l’ampiezza della quale era ben nota negli anni Sessanta del XX secolo, al tempo in cui madame Rambaud scriveva la sua importante sintesi sui magister decretorum e la sua opera.4 La nostra conoscenza della tradizione manoscritta è migliorata di molto grazié alle ricerche compiute suile ‘fonti formali’ (unmittelbare Quellen) dal nostro caro amico Peter Landau a partire dagli anni Ottanta; ricerche iniziate allora e 2 È opportuno ricordarc qui 1’obicttivo indicato all’inizio nellc parole di S. Kuttner, ‘Institute of Research and Study in Medieval Canon Law. Bulletin for 1955. Presentation’, Traditio 11 (1955) 429: “The Institute of Research and Study in Medieval Canon Law, Inc. was founded in Washington D.C., in May 1955. It is an autonomus corporation, privately endowed, to serve as a center for promoting and coordinating the scientific investigation of medieval canon law and, in particular, the preparation of critical editions of the works of medieval decretists and decretalists, together with a new edition of the Decretum Cratiani". Per la storia dei decenni successivi si veda J. M. VlEJO-XlMÉNEZ, Tn memoriam Stephan Kuttner: A proposito del X' International Congress of Medieval Canon Law de 1996 en Syracuse (New York)’, Ius Ecclesiae 9 (1997) 221-264. 3 Questo problema fu al centro degli studi pubblicati da Rudolf Weigand quando si convinse dell’esistenza di una erste Redaktion del Decretum più breve di quella estesa divulgata. Cfr. R. Weigand, ‘Zur künftigen Edition des Dekrets Gratians’, ZRC Kan. Abt. 83 (1997) 32-51; ‘Chancen und Probleme einer baldigen kritischen Edition der ersten Redaktion des Dekrets Gratians’, BMCL 22 (1997—1998) 53—75; ‘Mittelalterliche Texte: Gregor L, Burchard und Gratian’, ZRC Kan. Abt. 84 (1998) 330-44; ‘Versuch einer neuen, differenzierten Liste der Paleae und Dubletten im Dekret Gratians’, Studia Cratiana 29 (1999) 883-99; ‘Causa 25 des Dekrets und die Arbeitsweise Gratians in Grundlagen des Rechts' in Festschrift für Peter Landau zum 65. Ceburtstag. Herausgegeben R. H. Helmholz-P. Milkat-J. Müller—M. Stolleis (Paderborn 2000) pp. 277-90. * Cfr. J. RAMBAUD, ‘Les legs de l’ancien droit: Gratien’, Histoire du Droit et des Institutions de l’Église en Occident. VIL L'Âge classique 1140-1378 (Paris 1965) pp. 51-129. La lettura di quest’- opera continua ad essere utile per quanto essa sia stata completamente superata dalle ricerche degli ultimi decenni. Per la valutazione dei metodi seguiti a quei tempi si vedano gli studi di J. Rambaud, ‘Plan et méthode de travail pour la rédaction d’un catalogue des manuscrits du Décret de Gratien’, RHE 48 (1953) 211—23; ‘L’étude des manuscrits du Décret de Gratien conservés en France’, Studia Cratiana 1 (1953) 120-45 e ‘L’étude des manuscrits du Décret de Gratien’ insieme con ‘Exemple de description de manuscrit’ en Congrès de droit canonique médiéval (Louvain-Bruxelles 22-26Juillet 1958) = Bibliothèque de la Revue d’Histoire ecclésiastique 33 (Louvain 1958) rispettiva- mente 25-48 e 49-63.