Folia Canonica 11. (2008)

PROCEEDINGS OF TENTH INTERNATIONAL CONFERENCE. "Questioni attuali intorno al Battesimo" Budapest, 4th February 2008 - Péter Szabó: La validita del battesimo amministrato da un pagano nelle discipline delle Chiese orientali

254 PÉTER SZABÓ 2. Tuttavia, ci sono alcuni argomenti a favore della possibilità di dichiarare (in ambito orientale) anche l’invalidità di tali battesimi. Nella nuova ottica dell’escatologia cattolica, ehe riesce a mettere di nuovo al centro l’universalità della volontà salvifica di Dio, la mancanza dei battesimo (senza voler togliere nulla della sua somma importanza!), non esclude, in fin dei conti, automatica- mente la possibilità della salvezza. (Questa ottica si basa su una visione comple- mentare e tra loro dialettica di vari brani scritturistici: su quelli ehe affermano la massima importanza dei battesimo per la salvezza,54 ma anche su quelli che testi— moniano 1’universale portata dell’ovKovopia divina).55 Questo paradigma âpre la possibilità di prestare maggior attenzione anche ad altri aspetti dell’amministrazione del battesimo, corne è appunto, per esempio, il suo aspetto comunitario visibile. Certo, questa esigenza non puô avere la prio- rità in uno schema pessimista in cui la mancanza dei battesimo è considerato come équivalente alla perdizione eterna. Ma nella visione attuale vi è appunto su questo punto una chiara rivalutazione: anche i non battezzati sono ordinati a Cristo, e proprio (e solo) grazié a questa relazione possono essere partecipi, in qualche modo, della redenzione. Alia luce di queste novità ci si potrebbe interrogare sulla possibililtà e suli’opportunità di dichiarare, in ambito orientale, anche Y invalidità del battesi­mo conferito da un pagano. Salvo errori, non solo il richiamo conciliare circa il ritomo alie «tradizioni avite» (OE 6) sembra richiedere un passo in questa di- rezione, ma anche la stessa coerenza interna della visione teologica dell’Oriente cristiano. Infatti, nella sua ottica nettamente più ottimista di quella agostiniana circa la sorte escatologica dell’uomo (sia esso battezzato o meno), la figura, per sua natura sussidiaria, dell’«infedele» (non battezzato) come ministro straordi- nario dei sacramento non si présenta con la stessa necessità che ha nel paradig­ma occidentale, tradizionalmente riduttivo riguardo alla percezione della portata veramente universale della volontà salvifica di Dio. 3. Le peculiarità della normatíva relativa al ministro della cresima sembrano confermare ehe la Chiesa abbia una potestà considerevole sulla delimitazione dell’ambito dei ministri. Se è ammissibile la revoca dell’abilità giuridica ad eser- citare validamente Famministrazione di un sacramento perfino tra i ministri sacri (cf. l’abilità limitata dei preti latini di conferire la cresima), allora una analoga restrizione dev’essere a fortiori possibile relativamente al conferimento meramente sussidiaria dei battesimo, amministrato da un pagano. Infatti, quest’ultimo — contrariamente ai preti— non ha alcuna missione radicata in un carattere sacramentale. Se il filo dei ragionamento da noi qui delineato è sostenibile, allora anche nel caso dei sacramento dei battesimo la Chiesa ha la potestà di limitare la sfera 54 Gv 3,5 e Mc 16,16. 55 Col. 1, 20; Ef. 1,10, Rom 11,32, Mt. 17, 11-12, At, 3, 20-21.

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