Folia Canonica 10. (2007)
STUDIES - Géza Kuminetz: Sándor Horváth O.P. come tomista e filosofo del diritto e il diritto naturale come parola chiave della filosofia del diritto
SÁNDOR HORVÁTH O P. COME TOMISTA E FILOSOFO 59 un’antropologia, un diritto naturale, ovvero un concetto naturale.84 La domanda che ci si pone è piuttosto, quale tipo di pensiero ideologico è si usa nel diritto naturale. Ciô viene deciso dall’esposizione concreta del diritto naturale. Il cuore “da usare” si trova nel concetto di natura. Idealmente Horváth, segue una via speculativa nell’avvicinarsi alle conseguenze che provengono dai diversi concetti naturali. Vuole diversifícare due estremi concetti naturali. Il primo riduce di molto il concetto di natura e riconosce solo nel termine diritto naturale cio che ri- sponde alle esigenze, richieste dalla razza (etnografica).85 II secondo allarga, in- vece, il concetto di natura che lo usa come concetto “logico generale”. Da questi pensieri sulla natura nascono idéologie deformi sui diritto naturale. Dal primo provengono le guerre fra i popoli, il nazionalismo, il fascismo, il comunismo rappresentato nella storia. Dal secondo il diritto positivo ehe sarà mezzo “obbediente” del potere. “Se il diritto naturale è solo mezzo logico, allora si puô facil- mente farne a meno e al suo posto puô prenderlo 1 ’ onnipotenza statale. Ciô significa uno strappo forte al diritto naturale e il più grande disturbo dal punto di vista dell’inizio della legislazione. La configurazione della società, invece, lo priva della forza della vita e lo trasforma in un istituzione d’imposizione”.86 Sia la pre- messa, sia la conseguenza sono due idéologie estreme e sono date dal fatto della “degenerazione del potere”. Diritto è quando una razza etnografica o quando uno stato (strato o classe dirigenziale) serve gli interessi, anche quando gli interessi o i diritti degli altri vengono offesi. Con questo, Horváth disapprova futilitarismo di Macchiavelli, il naturalismo di Rosseau e la scuola dei diritto naturale dei XVII-XVIII secolo. Secondo lui tra i pensieri estremi si trova anche il concetto “giusto” di natura. Nel capitolo precedente abbiamo visto cosa significa per fautore la natura che è alla base del diritto naturale, perché “puô assicurare i diritti umani la filosofia cristiana solo nella morale, in Dio, nelle leggi prenni e nella forza del diritto naturale”.87 84 Horváth, S.,természetjog rendező szerepe, [Il molo di organizzazione del diritto naturale] Budapest 1941, p. 32. “Secondo il diritto romano, ma secondo le legislazioni di altri popoli come quello tedesco o inglese, ci sono tanti esperimenti per estrarre e per valutare a servi- zio dei popoli i tesori del diritto naturale. Si possono trovare pochi sistemi giuridici ehe a livel- lo teorico usano furberie per organizzarsi. Al massimo si puô dire che usano chi in senso largo, chi in senso stretto l’applicazionedel diritto. Non sipuônemmeno dire che idealmente si siano rotti gli orientamenti con la natura. Qui troviamo solo una differenza concettuale. 85 Horváth si riferisce a Dietze, H.H., Naturrecht in Gegenwart, opera nella quale, fautore afferma che alla base del diritto c’è il sangue e la razza. Cfr. Horváth, S., Hitvédelmi tanulmányok [Studi sulla difesa della fede] 267-268. 86Horváth, S., Hitvédelmi tanulmányok [Studi sulla difesa della fede] p. 33. 87 Horváth, S., H természetjog rendező szerepe, [Il ruolo di organizzazione del diritto naturale] Budapest 1941, 11.