Folia Canonica 10. (2007)
STUDIES - Dimitrios Salachas: Conciliarita e autorita nella Chiesa - Il concetto del Protos tra i vescovi a diversi livelli nel documento di Ravenna (13 ottobre 2007)
30 DIMITRIOS SALACHAS Il documento descrive in seguito i punti di accordo e di disaccordo dei membri della Commissione Mista, cattolici ed ortodossi, circa il Protos nella Chiesa universale nel primo millennio: «Entrambe le parti concordaro suifatto ehe tale taxis canonica era riconosciuta da tutti all ’epoca della Chiesa indivisa. Inoltre, concordaro suifatto ehe Roma, in quanto Chiesa ehe "presiede nella carità", secondo 1’espressione di Sant’Ignazio d’Antiochia (Ai Romani, Prologo), occupava il primo posto nella taxis, e ehe il Vescovo di Roma è pertanto il protos tra i patriarchi. Tuttavia essi non sono d’accordo sull’interpretazione delle testimonianze storiche di quest ’epoca per cio ehe riguarda le prerogative del Vescovo di Roma in quanto protos, questione compresa in modi diversi già nel primo millennio» (documento di Ravenna, n. 41). II riferimento dei documento alia taxis canonica riconosciuta da tutti all’epoca della Chiesa indivisa, secondo la quale il Vescovo di Roma era considerato come il Protos tra i Patriarchi, si inserisce nella concezione bizantina dell’antica "Pentarchia”. La Chiesa di Roma, sebbene non abbia accolto la teória bizantina della «Pentarchia patriarcale», istituzionalizzata dali’imperatore Giustiniano I (527-565), nel senso di assoluta parità tra il Vescovo di Roma e gli altri Patriarchi orientali, rivendicando per volontà del Signore, il primato di ministem nel seno di tutte le Chiese; sebbene questa teória non abbia un fondamen- to scritturistico, e per di più, sebbene l’istituzione patriarcale stessa non abbia mai funzionato in occidente ad instar degli orientali, pertanto — a nostro som- messo parere - per provvidenza divina ha servito svolgendo nella storia della Chiesa del primo millennio un ruolo di unità tra oriente ed occidente, nelle rela- zioni della Sede di Roma con i Patriarcati d’oriente, specie nella celebrazione in- sieme dei primi Concili ecumenici in cui sono stati definiti i dogmi fondamentali della fede eristiana (cf. UR 14). La Chiesa di Roma ha sempre riconosciuto, anche dopo la rottura della comunione ecclesiastica tra l’oriente e l’occidente, l’ordine canonico di onore, di prerogative e di privilegi delle antiche sedi patriarcal i. I membri ortodossi nella Commissione Mista considerano il Papa come " Vescovo di Roma, Patriarca d ’occidente, Primo Vescovo nell 'ordine e nell ’onore della Chiesa universale". Quanto all’appellativo "Patriarca d’occidente”, esso non ha mai avuto in occidente un senso ecclesiologico e canonico; il ”Patriarca- to d’occidente" non ha mai funzionato come in oriente, percio è stato e resta un titolo inattuale e superfluo per i cattolici, ma per gli ortodossi - in dialogo teolo- gico con i cattolici - non ha mai perso la sua attualità; lo dimostra proprio il riferimento nel documento di Ravenna alla taxis canonica riconosciuta da tutti all’epoca della Chiesa indivisa, cioè del Vescovo di Roma come il Protos tra i Patriarchi.