Folia Canonica 10. (2007)
STUDIES - Dimitrios Salachas: Conciliarita e autorita nella Chiesa - Il concetto del Protos tra i vescovi a diversi livelli nel documento di Ravenna (13 ottobre 2007)
CONCILIARITA E AUTORITA NELLA CHIESA 25 distanza, almeno tre, radunandosi nello stesso luogo e con il consenso scritto de- gli assenti, celebrino la consacrazione. La conferma di quanto è stato compiuto spetta in ciascuna provincia al vescovo metropolitano» (can. 4). «... Inoltre sia chiaro che, se qualcuno è divenuto Vescovo senza il consenso del metropolita, questo grande sinodo stabilisée che costui non debba essere Vescovo. Qualora poi due o tre, per questioni loro personali, dissentano dal voto ben meditato e conforme alie nonne ecclesiastiche degli altri, prevalga la maggioranza» (can. 6). Il principio del consenso e della concordia (homonoia) dei Vescovi, di cui paria il can. 34 degli Apostoli, si raggiunge con il voto della maggioranza. Nel corso della storia la Chiesa in oriente ed in occidente ha conosciuto nuove forme di sinodalità con la fondazione nella Chiesa ortodossa di nuovi Patriarcati e di Chiese autocefale, e di Concili plenari e di Conferenze Episcopali nella Chiesa latina: «Ne i secoli successivi, sia in oriente che in occidente, si sono sviluppate alcune nuove configurazioni della comunione ira Chiese locali. Nuovi Patriarcati e Chiese autocefale sono stati istituiti nell ’Oriente cristiano, e recentemente, nella Chiesa latina, è emerso un tipo particolare di raggruppamento dei Vescovi, le Conferenze Episcopali. Queste ultime, da un punto di vista ecclesiologico, non sono mere suddivisioni amministrative: esse esprimono lo spirito di comunione nella Chiesa, rispettando allô stesso tempo la diversità delle culture umane» (documento di Ravenna, n. 29). III. Il concetto di autorità (exousia) nella Chiesa12 Ogni autorità (exousia) nella Chiesa deriva da Dio: «Quando parliamo di autorità, ci riferiamo all ’exousia, cosi corne il Nuovo Testamento la descrive. L’autorità della Chiesa deriva dal suo Capo e Signore, Gesù Cristo. Avendo ricevuto la sua autorità da Dio Padre, Cristo, dopo la sua Resurrezione, l’ha condivisa, per mezzo dello Spirito Santo, con gli Apostoli (cfr. Gv 20,22). A ttraverso di loro, essa è stata trasmessa ai Vescovi, ai loro successori e, attraverso di loro a tutta la Chiesa» (documento di Ravenna, n. 12). Nella Chiesa, fra i vari ministeri ehe fin dai primi tempi si esercitano, secondo la testimonianza della tradizione, tiene il primo posto 1’ufficio di quelli ehe, co- stituiti nell’episcopato, per successione ehe risale alPorigine, possiedono i tralci del seme apostolico. Cosi, come attesta S. Ireneo, per mezzo di coloro ehe gli apostoli costituirono Vescovi e dei loro successori fino a noi, la tradizione apo- stolica in tutto il mondo è manifestata e custodita (cf. Vaticano II, LG, 20). 12 II termine exousia nel linguaggio canonico è menzionato dal can. 6 del 1° Concilio ecu- menico di Nicea, ed applicato al Vescovo di Alessandria che ottiene un’autorità sovrametro- politana sulle province di Egitto, Libia e Pentacoli.