Folia Canonica 10. (2007)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - Luis Navarro: Il divieto di partecipazione attiva nei partiti politici e di assunzione di uffici pubblici

230 LUIS NAVARRO ágii effetti giuridici da esso derivanti. Soltanto alla luce di tali presupposti si puô comprendere ehe ci siano alcíme attività che non sono consone alla perso­na del chierico, e die essere chierico puö comportare alcuni limiti alla propria autonómia. Secondo la costante dottrina della Chiesa, ribadita anche da recenti docu­menti magisteriali33, il sacramento dell’Ordine produce una speciale confîgura- zione con Cristo, ehe rende l’ordinato partecipe della consacrazione di Cristo e della sua missione34. Per il presbitero e per il vescovo, la configurazione awiene in rapporte a Cristo Sacerdote-, loro partecipano al sacerdozio di Cristo, in un modo specifico, diverso da quello degli altri fedeli; possiedono il sacerdozio ministeriale. Nel caso dei ve- scovi si ha il grado somnio dei sacerdozio; nel caso dei presbiterato invece si pos- siede il sacerdozio nel grado subordinate all’episcopate. Si produce dunque una particolare configurazione con Cristo, ehe differisce essenzialmente da quella pro­pria del sacerdozio comune35. Tramite il sacramento dell’Ordine «ricevono la mis­sione e la facoltà di agire “in persona di Cristo Capo ”»36, in alcuni ambiti specifici. Colui invece che riceve il sacramento dell’Ordine come diacono non è sacer­dote, ma è ordinato per il ministem, per il servizio. La sua identificazione è con «Cristo, Signore e Servo di tutti»37. Il diacono non agisce in persona Christi Ca­pitis, ma in persona Christi Servitoris38. II diacono riceve nel sacramento la forza 33 Cf. C. PER IL Clero, Direttorio per il ministero e la vita dei presbiteri, 31.1.1994, n. 2. 34«È necessario sottolineare che l’esistenza sacerdotale, creata dal sacramento dell’Ordine, appare come un’esistenzanuova, diversa da quella ehe si realizza nella vita degli altri fedeli. Perché alla consacrazione battesimale del cristiano si sovrappone nel sacerdote una nuova consacrazione, cioè una nuova conformazione ontologica della sua persona, ehe adesso è totalmente e irrevocabilmente assunta da Cristo, Pastore del suo Popolo, e destinata al compimento di una missione propria e specifica. Il ministero sacerdotale si rivela dunque come compito che assorbe la vita e l’attività intera del sacerdote: non una semplice occupazio- ne ehe coinvolga solo parzialmente l’intelligenza e l’impegno della persona, o una mansione che csiga la dedicazione di un certo numero di ore al giorno. 11 sacerdote, in qualunque situa- zione concreta si trovi, porta sempre con sé, per vocazione, la responsabilità di essere rappre- sentante di Gesù Cristo Capo della Chiesa. Non c’è aspetto della sua vita o della sua attività ehe possa sfuggire a questa radicale esigenza di totalità». A. Del Portillo, Consacrazione e missione del sacerdote, Milano21990, 79. 35 Cf. Concilio Vaticano II, cost. Lumen Gentium, n. 10. In merito védi anche la dottrina contenuta nella prima parte dei documento della C. per il Clero ed altri, Istruzione su alcu- ne questioni circa la collaborazione dei fedeli laid al ministero dei sacerdoti, 15.8.1997, in EV 16/683-697. 36 Catechismo della Chiesa Cattolica, Città dei Vaticano 1992, n. 875. 37 C. per l’educazione cattolica, Norme fondamentali per la formazione dei diaconi permanenti, 22.2.1998, n. 5. «Il diacono in virtù della sua ordinazione è davvero chiamato ad agire in confonnità a Cristo Servo». C. Per il Clero, Direttorio per la vita, cit., n. 47. 38 «I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo. Il sa­cramento dell’Ordine imprime in loro un segno (“carattere”) ehe nulla puô cancellare e che li

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