Folia Canonica 10. (2007)

STUDIES - Dimitrios Salachas: Conciliarita e autorita nella Chiesa - Il concetto del Protos tra i vescovi a diversi livelli nel documento di Ravenna (13 ottobre 2007)

18 DIMITRiOS SALACHAS tale della Chiesa. In particolare Vimportanza della successione apostolica per la santificazione e l’unità del popolo di Dio. A Belgrado e a Ravenna la Commissione Mista ha studiato la natura e l’esercizio dell’autorità e della collégialité episcopale nella Chiesa a tre livelli: locale (diocesi), regionale (metropolia e patriarcato) e a livello universale. A questi tre livelli si indicava la presenza e il ruolo di un primo (protos), con parti- colari prerogative. A Belgrado si erano discussi i primi due livelli. A Ravenna si è completato lo studio e fu approvato un documento finale comune composto di 46 paragrafi: «Conseguenze ecclesiologiche e canoniche della natura sacra- mentaledella Chiesa — Comunione ecclesiale, Conciliarità eAutorità». Corne si vede dal titolo, il documento delinea dunque tre concetti fondamentali: comu­nione ecclesiale, conciliarità o sinodalità, autorità. Il documento di Ravenna ri- prende, completa e cita nei suoi diversi paragrafi le asserzioni teologiche dei tre precedenti documenti emanati dalla Commissione Mista. Sotto l’aspetto prevalentemente canonico e precisamente alia luce dei Sacri canones del primo millennio, il documento di Ravenna présenta un particolare interesse scientifico. Ci soffermiamo, dunque, sui punti più salienti dei docu­mento, menzionando i relativi paragrafi1: I. Principio teologico della conciliarità «La conciliarità riflette il mistero Irinitario ed ha ilsuofondamento ultimo in taie mistero. Le tre persone della Santa Trinità sono «enumerate», come afferma San Basilio il Grande (Sullo Spirito Santo, 45), senza ehe la designazione corne «se­conda» o «terza»persona, implichi una diminuzione o una subordinazione. Ana- logamente, esiste anche un ordine ira le Chiese locali, che tuttavia non implica disuguaglianza nella loro natura ecclesiale» (documento di Ravenna, n. 5). Corne nel mistero trinitario le tre persone sono distinte senza ehe ciô signifi- chi diminuzione o subordinazione, cosi l’azione conciliare o sinodale dei Vesco- vi locali a diversi livelli e tra le Chiese locali esiste un ordine che non tocca la loro natura. La relazione costitutiva Unità-Molteplicità pone la questione della rela- zione tra l’autorità inerente a ogni istituzione ecclesiale, e la conciliarità, con la quale si esprime a tutti i livelli il mistero della Chiesa corne comunione. La conciliarità o sinodalità è l’attuazione della comunione dei Vescovi radi­cata nella comunione apostolica; vineola tutti i Vescovi tra loro collegando Vépi- skopè delle Chiese locali al Collegio degli Apostoli. Ciô significa che non soltan- to essi dovrebbero essere uniti tra loro nella fede, la carità, la missione, la riconci­1 Traduzione dali’Originale inglese [a cura del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani]

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