Folia Canonica 9. (2006)
STUDIES - Pablo Gefaell: Impegno della Cingregazione per le Chiese orientali a favore delle comunita orientali in diaspora
IMPEGNO DELLA CONGREGAZIONE PER LE CHIESE ORIENTALI 123 perché la logica del buon governo richiede die ogni ufficio risolva le proprie in- combenze senza scaricare i problemi suH’autorità superiore. Tuttavia, a volte tale atteggiamento svela un certo disagio anti-curiale, dovuto al fatto di ritenere cire vi sia un eccesso di controllo da parte della Sede Apostolica14, senza invece valutare sufficientemente la missione di servizio svolta dagli organi centrali della Chiesa cattolica per il bene di tutte le Chiese sui iuris. Vediamo ora alcuni casi die mi sono sembrati più interessanti. 1. II Visitatore patriarcale inviato con l'assenso della Sede Apostolica Il CCEO can. 148 § 1 (cfr. PB 59) stabilisée il diritto-dovere del Patriarca di infonnarsi delle condizioni in cui si trovano i suoi fedeli in diaspora, «anche per mezzo di un Visitatore, inviato da parte sua con l’assenso della Sede Apostolica». Il frutto di queste visite sono fondamentali nella prassi quotidiana della Congregazione: infatti, è per mezzo di queste visite ehe il Patriarca prende atto dei loro bisogni e informa la Sede Apostolica affinché essa prenda le dovute mi- sure (§ 2). Sembra chiaro ehe l’assenso della Sede Apostolica è necessario per certifica- re il carattere genuino del visitatore, che si reca in territori non sottoposti alla po- testà del Patriarca, anche se «inviato da parte sua», non da parte della Congrega- zione Orientale. Tuttavia, il canone non prevede nulla nell’eventualità ehe sia lo stesso Patriarca in persona a compiere la visita: in tale caso occorre l’assenso della Sede Apostolica? Sembra di no. Penso che questo giustificherebbe i viaggi dei Patriar- chi in tutto il mondo. 2. Il consenso presunto per passare alla Chiesa latina Il CCEO can. 32 § 2 stabilisée la presunzione dei consenso della Sede Apostolica per passare ad un’altra Chiesa sui iuris se, in caso di eparchie sovrappo- ste, i Vescovi eparchiali interessati acconsentono per iscritto. Un caro amico, vicario giudiziale di una eparchia in diaspora, mi raccontava delle voci preoccupate per la possibile perdita massiccia di fedeli orientali verso la Chiesa latina, a causa di una interpretazione larga di questo canone. Infatti, sappiamo ehe questo paragrafo manca nel CIC can. 112, e ehe nel CCEO can. 32 non si nomina esplicitamente la Chiesa latina. Quindi, se teniamo presente il CCEO can. 1, in linea di massima tale canone non permetterebbe il consenso presunto per il passaggio di orientali verso la Chiesa latina, né di latini 14 Cfr., per esempio, A. Chirovsky ehe si lamenta del centralisme) della Congregazione Orientale, in Australasian Catholic Record 11 (2000:2), 203-216.