Folia Canonica 6. (2003)
STUDIES - Dimitrios Salachas: Il sacramento della penitenza nella tradizione canonica orientale e problematiche interecclesiali
IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA NELLA TRADIZIONE CANONICA ORIENTALE 143 Dio, e nello stesso tempo ferita inflitta alia Chiesa; per cui «quelli ehe si accosta- no al sacramento della Penitenza, ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alia quale hanno in- flitto una ferita col peccato» (LG 11 ). Nel sacramento della Penitenza, il perdono ottenuto da Dio e la riconciliazione con la Chiesa si ottengono mediante il mini- stero del sacerdote, poiché Cristo Signore ha affrdato ai suoi apostoli il ministère della riconciliazione. Il potere e l’incarico di legare e di sciogliere , die è stato dato a Pietro e agli apostoli (Mt. 16,19; 18,18; 28,16-20), fu trasmesso ai Vesco- vi, loro successori. I Vescovi, dunque, e i presbiteri, collaboratori dei Vescovi, continuano ad esercitare questo ministère. Gli atti essenziali dei penitente nel sacramento della Penitenza sono i seguen- ti: a) La contrizione per i peccati commessi ehe comporta la conversione di cuo- re, il ripudio dei peccati e il dolore per i peccati commessi. Non si tratta di un semplice senso superficiale, sentimentale di tristezza, ma di una rottura coscien- te dai peccati commessi. La predicazione degli apostoli è esplicita: «PentitevL.e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati» (At. 3,19). Per mezzo della conversione l’uomo, mosso dalla fede, «si volta» e «ritoma» spiritualmente verso Dio. b) Proposito di una nuova vita, c) Confessione dei peccati commessi al sacerdote, e 1’assoluzione impartita dallo stesso ministro. Anche l’accettazione di un’adeguata soddisfazione fa parte della sostanza dei sacramento. L’assoluzione toglie il peccato, ma non porta rimedio a tutti i di- sordini ehe il peccato ha causato. Anzitutto il penitente per ragione di giustizia è tenuto a riparare l’offesa recata al prossimo; per di più deve riparare il proprio di- sordine interno causato dal peccato, compiendo in maniera adeguata gli atti di penitenza impostigli dal confessore. II ruolo dei ministro è strumentale, poiché il perdono si ottiene da Dio stesso mediante 1’assoluzione impartita dal sacerdote; si tratta dei ministro legittimo, cioé öltre alla potestà di ordine, si richiede anche la facoltà di esercitarlo. Il sacerdote legittimo è ministro della divina giustizia e misericordia; per cui tutta 1’azione dei sacramento è di indole giudiziale e medicinale terapeutico. Nel CCEO, il can. 718 riassume il significato della Penitenza e dell’orientamento penitenziale ehe permea il culto cristiano. La teológia orientale, seguendo Pinsegnamento dei santi Padri, sottolinea 1’azione operativa dello Spirito Santo nella celebrazione dei culto divino e specialmente dei sacramenti. Anche nel sacramento della Penitenza si compie la Teofania della misericordia divina verso 1’uomo peccatore; i fedeli cristiani, avendo commesso dei peccati dopo il battesimo,sono condotti a questo sacramento dallo Spirito Santo; gli stes- si ministri di questo sacramento (Vescovi e presbiteri) che hanno, in virtù del sacramento dell’ordinazione sacra, il potere di perdonare tutti i peccati, agiscono «nel nome del Padre e dei Figlio e dello Spirito Santo». Infme, il can. 718 sottolinea il legame tra il sacramento della Penitenza e la Divina Eucaristia, in quanto il