Folia Canonica 6. (2003)

STUDIES - Dimitrios Salachas: Il sacramento della penitenza nella tradizione canonica orientale e problematiche interecclesiali

134 DIMITRIOS SALACHAS 8. Il sacerdote confessore, medico delle anime L’atteggiamento condiscendente ma anche esigente della Chiesa antica ver­so i penitenti è confermato dalle Costituzioni Apostoliche, dai Concili e special- mente dal Concilio Trullano (691-692); il confessore esercita / ’arte di medicina spirituale. a) Costituzioni Apostoliche27 28: Libro II, 41, 5-9'.«Tu, dunque, come un medico compassionevole, cura tutti i peccatori, usando metodi salutari di soccorso, non solo incidendo o cauteriz- zando o applicando acidi essiccanti, ma anche fasciando e mettendo garze e ap­ponendo lenitivi farmaci cicatrizzanti, il tutto irrorando con parole di conforto. Se la ferita è profanda, nutrila con pomate, perché, ricomposta, torni pari alia parte sana; se è divenutapurulenta, purificala con acido essiccante, fuori meta­fora, con parola di biasimo; se si è enfiata, disenfiala con unguento pungente, cioè con minaccia di giudizio; sepoiha formato unapiaga, cauterizzala e aspor­ta la putredine, cioè mortificalo coi digiuni. Ma se hai già fatto queste cose e vedi ehe dalla pianta dei piedi alia testa non c e dove porre emolliente o olio e fascia­ture (Is 1,6), ma la piaga si è estesa e pregiudica ogni cura, come una cancrena ehe abbia imputridito tutto un membro, allora, con molta riflessione e coi consi- glio anche di altri medici esperti, recidi il membro putrefatto, perché l ’intero corpo della Chiesa non sia corrotto. Non essere dunquefadimente disposto a re­cidere, néfar ricorso rapidamente alia sega dai molti denti, ma prima usa la lan- cetta chirurgica, aprendo lepustole, in modo da evacuare la soggiacente causa del male e rimettere in salute il corpo. Se peró vedi ehe uno si trova in una situa- zione ormai irreversibile e tale da non offrirepiù reazioni, allora con sofferenza e pena recidi dalla Chiesa, ciô che é ormai incurabile. E 'scritto infatti: ‘Estirpa- te il malvagio di mezzo a voV (Dt 17,7; 1 Cor 5,13); e ancora: ‘Incutete un santo timore nei figli d Tsraele ’ (Lev 15,31 ); e infine: ‘Non ti farai impressionare dal ricco in giudizio (Lev 19,15), tnon ti farai impietosire dal povero in giudizio' (Es 23,3), ‘perché del Signore è il giudizio». Libro II, 24,2: «Dal canto suo, il Vescovo faccia in modo, ai limiti dei possi­bile, ehe quanti non hanno peccato rimangano senza peccati e quelli ehe dai pec­cati si convertono li accolga con la premura di un medico». Libro II, 20,10-11 '.«Pace e galena [antidoto contro i veleni]29 è la Chiesa di Cris to: in essa tu [Vescovo], assolti i peccatori, reintegrali sani e senza difetti, di 27 Secondo Ignazio di Antiochia (+107), «[...] Non licet sine Episcopo baptizare neque agapem celebrare; sed quodeumque ille probaverit, hoc et Deo est beneplacitum, utfirmum et validum sit omne quod peragitur», in Ad Smyrnaeos, PG 5,713. 28 Spada - Salachas (a cura di), Costituzioni {nt. 13), 55-56; 35; 29-30; 53; 19; 29; 30-31; 256.

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