Folia Canonica 5. (2002)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE "Tra Chiesa universale e Chiesa particolare", Budapest, 2nd February 2002 - Adriano Garuti: Origine e natura dei patriarcati

264 ADRIANO GARUTI forme della costituzione gerarchica delle Chiese orientali, il Papa è comunque esplicito nell’affermare che «i patriarchi e i loro sinodi sono partecipi, per diritto canonico, della suprema autorità della Chiesa”.47 * * * Vorrei concludere con due recenti citazioni contrapposte ehe riflettono 1’attuale situazione. Nel suo discorso in occasione del X anniversario dell’ entra- ta in vigore dei CCEO, il Card. Sodano affermava che nella Chiesa di Cristo “non v’è potestà sopra-episcopale e, a maggior ragione, soprametropolitana, ehe non sia quella suprema, da Cristo affidata a Pietro e ai suoi successori. Pertanto, i Ve- scovi delle Chiese orientali, quando prestano obbedienza ai patriarchi nelle cose nelle quali sono ad essi soggetti o obbediscono alie decisioni dei Sinodi delle Chiese patriarcali, sanno ehe questo è loro richiesto in quanto i Patriarchi ed i Si­nodi delle Chiese patriarcali sono resi partecipi iure canonico della suprema au­torità della Chiesa, la sola che possa, per istituzione di Gesù Cristo, circoscrivere l’esercizio della potestà dei Vescovi”. Pochi giomi dopo il Patriarca di Antiochia dei Greco-Melkiti, Gregorio III Laham, nel suo intervento al Sinodo cosi si esprimeva: “Non è corretto annoverare il Sinodo Patriarcale fra le Conferenze Episcopali. Si tratta infatti di un organismo assolutamente distinto. Il Sinodo Pa­triarcale è l’istanza suprema della Chiesa orientale. Puô legiferare, eleggere i Ve­scovi e i Patriarchi, decidere in merito alle dispute. Al n. 75 si parla del ‘partico- lare onore’ tributato al Patriarca. Vorrei far notare che pariare nei documenti ec­clesiastici dell’onore e dei privilegi dei Patriarchi significa sminuire il loro ruolo tradizionale. Non si tratta di onore, di privilegi, di concessioni. L’istituzione pa­triarcale è un’entità specifica esclusiva dell’ecclesiologia orientale. Con tutto il rispetto dovuto al ministero petrino, il ministero patriarcale ne è 1’equivalente - servatis servandis - nell ’ecclesiologia orientale.... Inoltre, il ministero patriarca­le non è una creazione romana, non è il frutto di privilegi concessi o accordati da Roma. Una siffatta concezione non puô che pregiudicare ogni possibile intesa con l’Ortodossia... il CCEO ha ratificato delle usanze contrarie alia tradizione e all’ecclesiologia orientali”.48 II problema è dunque sempre lo stesso: conciliare il primato con la collegiali- tà, evitando da una parte il centralismo, e dali’altra delle rivendicazioni autono- mistiche. Ciô non significa ehe dalla ricerca delle forme concrete di esercizio dei primato non possa emergere la possibilité di altre modalità di esercizio indiretto tramite la mediazione dei patriarchi, i cui poteri potrebbero essere ulteriormente ampliati, ma sempre come partecipazione alla suprema autorità della Chiesa. 47 A. Garuti, Ancora a proposito del Papa Patriarca d’Occidente, in Antonianum 70 (1995) 34-35. 48 L 'Osservatore Romano, 6 ottobre 2001.

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