Folia Canonica 5. (2002)
STUDIES - Natale Loda: La formula sicut pater et caput relativa al Patriarca mel c. 55 CCEO e le sue implicanze giuridiche
LA FORMULA SICUT PATER ET CAPUT NEL C. 55 CCEO 113 un valore giuridico spirituale nella ecclesialità. Nel Diritto romano l’origine della patris peritia derivava dalla perizia auspicale che si ricollegava direttamente al piano del diritto divino,30 31 ma si ricorda anche ehe la figura che in seguito si deline- erà come Patriarca ehe è tale in quanto si riferisce al Sacramento deli’Ordine come Vescovo ex c. 73 e ss. Infatti a tale proposito viene indicato il modo di giudare la propria Chiesa quale pater et caput spiritualmente e moralmente per il giusto inse- gnamento della verità. Taie modalité viene detta oikonomia31 designando la rego- lamentazione déllé condizioni di vita ecclesiale secondo le nécessité dei tempi avendo attenzione sia all’esatta osservanza delle leggi come ad ulteriori soluzioni quali una divergenza temporanea nell’impiego deli'epikeia. III. I PRECEDENTI DELL’ESPRESSIONE CODICIALE L’espressione sicut pater et caput cosi come appare nel c. 55 risulta avere il precedente applicativo chiaro nei riguardi del Romano Pontefice nelle definizio- ni del Concilio di Firenze relativamente all’affermazione del primato romano. Seppure la titolazione afferisca al Romano Pontefice, si ricorda come la stessa fosse stata applicata ai Vescovi ed alio stesso in modo non esclusivo, quindi este- sa anche ai Patriarchi nella propria Chiesa patriarcale.32 Il Concilio di Firenze nella Sessione VI del 10 gennaio 1439 stabiliva ehe il Pontefice: “Item diffinimus Sanctam apostolicam Sedem et Romanum Pontificem in universum orbem tenere primatum, et ipsum pontificem Romanum successorem esse beati Petri principis Apostolorum et verum Christi vicarium totiusque Ecclesiae caput33 et omnium Christianorum patrem34 ac doctorem existere...”35 30 Risulterebbe interessante vedere e rapportare la figura del Paterfamilias e quindi dei Vescovo e dei Patriarca con gli atti ehe il primo poteva compiere validamente attraverso gli auspicia publica et privata. Si veda P. CATALANO, Contributi alio studio dei Diritto augurale, Torino 1960,450 e ss. 31 Tale termina deriva dal vocabolo greco oheovopetv ehe significa: “saggia amministrazio- ne di una casa o città”. 32 Ivi compresa 1’applicazione analogica ehe ne viene fatta per gli Arcivescovi maggiori ex c. 152. 33 Qui il termine caput viene inteso in senso stretto e riferito al primato. Comunque vengo- no in riferimento Adrianus papa, Epistola LVII, Ad Tarasium Patriarcham, in PL 96,1240, A, “cuius Sedes in omnem terrarum orbem primatum tenens refulget, et caput omnium Ecclesiarum Dei consistit” (Cff. Mansi, vol. XII, 1081 E); Cosi nel Concilio di Calcedonia in Mansi, vol. VI, 579 D (“quae est caput omnium Ecclesiarum”) e 147 D nella Epistola XCVIII(“quibus tu quidem, sicut membris caput”) e 154 C (“sicut nos capiti in bonis edjecimus consonantiam”). Circa il govemo S. Leone Magno, Sermo III, cap. II, in PL 54, 145-146. 34 Come Padre di tutti i Cristiani: Mansi, vol. VII, 106 C (“secundum judicium sanctissimi [patrisjnostri Leonis”); Mansi, vol. XI, 242 D (“quis igitur, clementissimi atque piissimi Do