Folia Canonica 5. (2002)

STUDIES - Natale Loda: La formula sicut pater et caput relativa al Patriarca mel c. 55 CCEO e le sue implicanze giuridiche

no NATALE LODA applicata in via analogica al Patriarca come caput ehe a sua volta per similitudine diviene arché per la sua Chiesa ehe diverrà come il suo corpo.* 12 Il termine caput è inteso come testa degli uomini, ma nella specificazione di parte ehe govema il resto del corpo come capo (tale terminológia è rimasta sia nella lingua italiana che in Francese), simboleggia l’intera persona e significa anche un individuo (persona come maschera indicando 1’individuo nella sua complessità morale) appartenente alla comunità umana, ehe ne è capo e respon- sabile, sorvegliante della comunità,13 fmo al diritto giustinianeo dove la parola caput assume il significato tecnico di personalità giuridica. Ancora, in senso più ristretto limitatamente alia sfera dei rapporti giuridici, si ha 1’attribuzione di po- teri, prerogative, qualité astratte proprie acquistate da un individuo ehe lo rendo- no diverso moralmente e socialmente dallo status precedente. Infine si intende caput come summa iuris personarum, condicio civilis, status civis e come homo princeps vel auctor alicuius rei.14 5 Occorre tener presente come guardando alie Fonti i due termini non risultano mai affiancati ma posti in contesti giuridico-letterari sempre differenti. Nell’ambito dei Diritto romano il pater è cosi il depositario dei patrimonio comune e maestro (dominus) dei membri dellafamilia e Fessere caput si ricolle- ga intemamente alla qualité di pater.15 Si riscontra cosi un parallelismo tra pater successori la triplice potestà di insegnare, govemare e conduire gli uomini alla santità, costitu- endo tale potestà, ben definita da precetti, diritti e doveri, come legge primaria della Chiesa universale...”. 12 Risulta interessante dal rapporte di Cristo Signore glorioso e Capo dei suo corpo la Chie­sa, a fronte dell’evidenza dell’unità tra Cristo e la Chiesa (Ef. 4,15 e ss. e Coi. 2,19), quindi Cristo Caput Ecclesiae, la denominazione della chiesa di Roma come Mater et caput laddove la Chiesa di Roma non è intesa come corpo di Cristo ma come parte femminile che ha avuto nell’uomo e quindi in Cristo la sua origine, fondamento e destinazione. La Chiesa di Roma in quanto unita a Cristo quale caput ed assumendo essa stessa tale qualifica, esprimerà la sua ge- nerazione e maternité. Circa la maternité della Chiesa si veda: H. U. VON Balthasar, Il com- plesso antiromano, come integrare ilpapato nella Chiesa universale, Brescia 1974,182 e ss. laddove parla delf “omnicomprensiva maternité della Chiesa”. 13 Già il Vescovo era corrispondente alla figura di Mebaqqer quale capo e sorvegliante del­la comunità di Qumrâm : si veda J. Colson, Il ministero apostolico nella letteratura cristiana primitiva: apostoli e Vescovi “santificatori delle nazioni", in Aa. Vv., L’Episcopato e la Chiesa universale, Roma 1965,194-195 anche se è troppo riduttiva lanuova funzione ammi- nistrativa espiscopale sostenuta dall’A. l4Siricorda anche Col. 2,10 laddove si dice Christus est caput omnis principatus et pote­statis. Si veda Thesaurus, cit. vol. Ill, Lipsiae 1906-1912, coi. 420—421. C. Gioffredi, Caput, in Studia et Documenta Historiae et luris 11 (1945) 301-313. Nel CI 1,2,16 si parlava di: bea­tissimus ac religiosissimus espiscopus, patriarcha, nostrae pietatis pater con ulteriori accenni e terminológia nelle Novellae: per tutte Nov.3 e Nov. 131 laddove si paria di sancte et religio­sissime pater. I5G.Longo, “Paterfamilias" 'mNovissimo Digesto Italiano,Xl\, Torino 1965;Id., “Pa­tria potestà (Diritto romano) ", ibidem, 575-577. P. VOCI, Storia della “patria potestas " da

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