Folia Canonica 4. (2001)

STUDIES - Raffaele Coppola: Terrirorialita e personalita nel diritto interconfessionale

TERRITORIALITÀ E PERSONALITÀ NEL DIRITTO INTERCONFESSIONALE 55 appare vantaggioso considerarli nel quadro entra il quale si svolgono con riferimento all’ordine giuridico di una singola Chiesa, di qualsiasi tipo o confessione essa sia. Lasciando da parte i rapporti d’indole personale intrasubbiettiva, ehe si svolgono albinterno dei singolo soggetto (nel foro interno), l’attenzione cade su quelli di natura intersubbiettiva, ehe si svolgono tra soggetti diversi per via della loro condizione, del grado gerarchico ovvero déllé rispettive funzioni in ambito ecclesiastico. Inoltre nel quadro istituzionale proprio di qualsiasi Chiesa posso- no costituirsi rapporti giuridicamente rilevanti non solo tra fedeli ma anche tra fedeli ed individui estranei a quella data Chiesa, come appunto nel caso di matrimoni tra persone di differente denominazione religiosa. Sotto il profilo della posizione, che in questi rapporti assumono i soggetti attivi, un carattere comune risiede nel fatto che i soggetti stessi si riconoscono Tun Faltra nella posizione in cui essi si trovano nell’ordinamento ecclesiastico in cui operano. I fedeli infatti, ad esempio, riconoscono la qualité di ministro (di Vescovo o di gerarca, etc.) propria di coloro che questa qualité rivestono ai sensi di quel dato ordinamento ecclesiastico; ed anche nei rapporti sussistenti tra gli appartenenti a detta Chiesa e quanti non ne siano membri, i secondi, in quanto allacciano relazioni nel quadro di quell’ordinamento, vi si sottopongono, anche se solo occasionalmente. Essi vengono quindi a comportarsi secondo le norme che in quell’ordinamento regolano quel dato rapporto e di conseguenza riconoscono anche la posizione ehe ad essi è riservata dalFordinamento in questione. In taie classe di rapporti, ehe potremmo definire intraecclesiastici, è da ritenere che, per conoscere sia la posizione e la qualité dei soggetti attivi sia la natura del rapporto tra loro stabilito, si debba far ricorso a quel solo ordinamento ecclesiastico in cui i soggetti hanno inteso operare. Ma, accanto a questa classe di rapporti, osserviamo la presenza di rapporti interecclesiastici: cioè di relazioni cui danno luogo soggetti appartenenti a Chiese tra loro distinte, i quali intendono comportarsi corne soggetti ecclesia- sticamente differenziati. Tali soggetti possono essere sia singoli membri (fedeli o ministri) sia organi ed enti appartenenti a Chiese determinate, principalmente strutture di governo. Di tali rapporti possiamo configurare due gruppi distinti. Anzitutto quelli ehe si svolgono in un quadro istituzionalizzato, nell’ambito cioè delFordina­mento di un organismo creato dalle Chiese in questione per stabilire cosi un collegamento e regolare i propri rapporti nelF ambito di una struttura determinata o a cui esse abbiano dato la loro adesione successivamente. Esempi di rapporti dei genere si rilevano nell’ambito o delle unioni territoriali stabilite tra Chiese congregazionaliste o delle federazioni di Chiese improntate ad un medesimo carattere confessionale, ma operanti in territori diversi.

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