Folia Canonica 4. (2001)

PROCEEDINGS OF THE INTERNATIONAL CONFERENCE - José T. Martín de Agar: Norme delle conferenze episcopali sul matrimonio misto

CONFERENZE EPISCOPALI SUL MATRIMONIO MISTO 237 Che, “per la validità, venga letta nella celebrazione, la dispensa dalla forma canonica concessa” (Porto Rico); ehe nella richiesta di dispensa venga indicata la forma in cui il matrimonio sarà celebrato (Ungheria, Nigeria); la Conferenza ungherese preferisce una forma religiosa; “che la forma civile non escluda i fini essenziali dei matrimonio” (El Salvador, Spagna); “ehe ci sia l’interscambio dei consenso matrimoniale, davanti a due testimoni e di cio rimanga atto scritto” (Argentina); che la forma alternativa da usare deve essere approvata dali’Ordinario (India),47 o addirittura da lui indicata (Olanda); che prima della celebrazione i contraenti “sottoscrivano un documento insieme a due testi in cui consti il loro consenso matrimoniale” (Ecuador); il ehe sembra sia già di per sé una sorta di celebrazione canonica. VI. Conclusioni Il problema delle differenze religiose si pone in maniera particolarmente concreta e inelusibile nei matrimoni misti. La Chiesa, attraverso un più preciso inquadramento delle esigenze dimananti dal diritto divino, continua in modo aperto e adeguato ai segni dei tempi nella ricerca di soluzioni valide ehe, mentre rispettano tali esigenze, vengono incontro alie legittime richieste di chi non è cattolico. In questo campo si osserva ehe il dialogo sincero nella comprensione reciproca, portato avanti con aderenza alla realtà, puo giovare ad appianare moite difficoltà, a superare barrière storiche (sorte da atteggiamenti in cui 1’affermazione dei proprio pártivá dalla globale negazione dell’altro) e a mettere in risalto i valori comuni sui quali si possa costruire l’intesa conjugale e familiare. Contemporaneamente, la stessa sincerità e 1’approfondimento di quanto è comune e condivisibile, mette anche in risalto in modo più evidente le diver- genze, talvolta sostanziali, e le difficoltà48 che il rispetto e la reciprocità non riescono attualmente a superare in modo soddisfacente per entrambe le parti. 47 Questa Conferenza episcopale avverte che in caso di matrimonio con un cristiano orientale, la dispensa dalla forma canonica “non include dispensa del rito sacro della benedizione” (cf. CCEO c. 834 § 2). 48 “La concreta esperienza e le osservazioni che scaturiscono da diversi dialoghi tra i rappresentanti di chiese e di comunità ecclesiali dimostrano ehe i matrimoni misti presentano spesso difficoltà per le coppie stesse e per i loro figli in ordine alla conservazione della fede, all’impegno cristiano e all’armonia della vita familiare” (Direttorio ecumenico, n. 144: EV/13, 2425).

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