Folia Canonica 2. (1999)

STUDIES - Péter Erdő: Le espressioni canoniche del matrimonio nella storia

l’approvazione del vescovo, perché il loro matrimonio sia secondo il Signore (cf. lCor 7,39)36 e non secondo la concupiscenza, tale intervento viene ritenuto dagli autori piuttosto di carattere pastorale e non giurisdizionale37. Eppure costituisce una prova per il fatto ehe i eristiani, sin dall’inizio, hanno ritenuto il loro matrimonio anche una cosa sacra38. Non puo invece essere considerato come un segno della necessità della benedizione sacerdotale. L’atto civile dei matrimonio (tabulae nuptiales) vincolava, secondo Tertul­liano39, anche i cristiani. Questa lettera, tra cristiani, veniva sottoscritta, all’epoca di Sant’Agostino, anche dal vescovo40, il quale perö la firmává come testimone e non corne autorità ehe pone un atto di governo41. L’uso di far firmare queste tabulae dal vescovo è documentato non solo in Africa, ma per esempio anche in Gallia e in Italia42. Tale atto seritto veniva ritenuto da Sant Ambrogio per una prova e non per il momento costitutivo del matrimonio43. Anche se nei primi secoli cristiani non risulta ehe vi sia stata una liturgia matrimoniale cristiana, le cerimonie familiari pagane cominciavano ad essere sostituite da usi cristiani. A volte usanze di origine pagana corne Tincoronazione hanno assunto contenuti cristiani44. Le testimonianze più antiche ehe riferiscono ad una approvazione o con- ferma liturgica dei matrimonio dei fedeli non risultano chiare. In Tertulliano si legge infatti ehe tali matrimoni vengono approvati dalla Chiesa, confermati dalTEucaristia e suggellati dalla benedizione (o dalla preghiera della comu- nità)45. Alcuni spiegano questo testo come una testimonianza per la benedizione sacerdotale dei matrimonio46, altri si accontentano di riferire il passo di Tertul­liano non ad un atto isolato ma al modo cristiano di vivere religiosamente il matrimonio47 in generale. Anche se la Chiesa voleva essere informata della situazione matrimoniale dei suoi fedeli e proibiva i matrimoni occulti48, nè la 36 Cf. J. A. Fischer, Die apostolischen Väter (Schriften des Urchristentums 1), Darmsatdt 1975,221. 37 C. Tibiletti, Matrimonio. II. Riti liturgici, in Dizionario patristico (nt. 5), 2186. 38 P. TOCANEL, De Novellae 89 Leonis Philosophi canonizatione, in Apollinaris 42 (1969) 21. 39 Uxor. II, 3, 1. 40 Sant Agostino, Sermo 332, 4. 41 Cf. Tibiletti, Matrimonio. II. (nt. 37), 2186. 42 Cf. Gaudemet, Le mariage (nt. 14), 63; M. Marin, Le “tabulae matrimoniales" in S. Agostino, in Siculorum Gymnasium 39 (1976) 307—321. 43 Ep. 69, 5. 44 L’Huillier, Novella 89, (nt. 1), 154; cf. San Giovanni Crisostomo, in Ep. I. ad Tim. Horn. 9,2; Gaudemet, Le mariage (nt. 14), 62 (con la riproduzione di un bicchiere del III—IV secolo che rappresenta Cristo ehe corona gli sposi). 45 Uxor. II, 8, 6 (“Ecclesia conciliat, et confirmat oblatio, et obsignat benedictio, angeli renuntiant, Pater ratum habet”). 46 Tocanel, De Novellae 89 (nt. 38), 21. 47 Tibiletti, Matrimonio. II. (nt. 37), 2186. 36 PÉTER ERDŐ

Next

/
Oldalképek
Tartalom