Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1942
53 compagno, una voce gioconda e vibrante, che, richiamandosi a serittori e poeti italiani, insegna a vivere, a ben operare e svela orizzonti limpidi e sereni di virtù e di grandezza morale. Lo spirito di italianità dei Coüegio si manifesta e palesa anche nella parteeipazione viva a feste, solennità, ricorrenze italiane. La commemorazione de! „Natale di Roma" è stata tenuta in tutte le classi, da parte dei Lettori italiani, Proff. Cen.toni e Leoncini, con la più viva collaborazione dei Corpo Insegnante. Gli alunni dei 4° corso ginnasiale hanno poi parteeipato, con vero entusiasmo e consapevolezza, alla ..Gara d'ünore" nella ricorrenza dei XXI aprile, svolgendo il téma scritto: „II mito della fondazione di Roma" a norma della Circolare n. 13 della Direzione Generale degli Italiani all'Estero dei 22 marzo 1943—XXI. — La „Giornata della Madre" svoltasi neH'ultima domenica di Maggio con una simpatica e vivace accademia ha dato occasione ad alcuni nostri alunni di svelare le proprie doti oratorie e declamatorie, recitando belle poesie italiane con ottima pronuncia, dizione e intelligenza. — 1 „Documenti di vita italiana", inviati sempre gentilmente dalla Direzione dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest sono sempre accolti e letti dai nostri allievi con vera simpatia e ammirazione. * Espressione di italianità, di sentimento schiettamente e orgogliosamente italiano è il foto-montaggio o foto-mosaico di cui si è arricchito in quest'anno il Coîlegio. E' stato ideato dall'insigne cultore di storia, prof. dr. Emerico Várady; misura m. 0 80 di altezza e m. 70 di Iunghezza, comprendente più di 400 figure, immagini, ritratti, riprodott da xilografie, da stampe antiche o moderne. E' un'opera veramente bella e magnifica, eloquente e palpitante per grandiosità e vastità di concezione; è una sintesi splendida e maestosa della storia d'Ungheria dai suoi primi rapporti con Roma all'inizio dei II 0 secolo d. C. fino ai nostri giorni; è una visione panoramica dello sviluppo della vita ungherese in tutti i campi della romanità, della religione, della letteratura, della politica, delle belle arti; vita rigogliosa e lussureggiante che si svolge e si intreccia con la potenza romana e italiana, a conferma che „tutto che al mondo è civile — grande, augusto, egli è romano ancora". Il foto-montaggio si apre con la sigla „S. P. Q. Rr." quasi a rischiarare ed illuminare della Iuce e dei fulgori di Roma tutto il cammino trionfale dell'Ungheria; si chiude con lo scénario dei Monte Santo di Pannónia (Pannonhalma) ove si erge maestosa l'antica Arcibadia con il Collegio italo-ungherese, attorniati dallo stemma nazionale ungherese e dal fascio littorio, simbolo che nel collegio benedittino è il vincolo perenne delle due nazioni. Non è possibile, per la ristrettezza dello spazio, accennare anche brevemente ai personaggi, alle date, agli avvenimentí storici magiari e italiani che come pietre miliari segnano successive tappe monumental]' • nel cammino della terra di S. Stefano verso la sua sempre maggiore grandezza. Il valore culturale, pedagogico, morale di questo foto-montaggio è evidente e palese; posto nel corridoio delle aule scolastiche resterà per gli alunni sempre un richiamo e un eccitamento alla considerazione e