Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1940

Il Conte Paolo Teleki. Il suo animo sempre intento alla soluzione ai probJemi non ha potuto mirare l'ultima sua creatura. Dinanzi alla mia finestra si levano ogni giorno più alte le mura del collegio italiano. Paolo Teleki per primo ne ha concepito l'idea. Egli ne ha scelto anche il luogo misurandone prima di tutti il terreno nel Natale 1939. Egli ne ha scelto il progetto di costruzione. Egli ha dato il primo im­pulso alla sua realizzazione. Teneva il suo sguardo sulla sorte délia nostra scuola come il padre tiene il suo su quella del proprio figlio in un collegio. Ha lasciato questo figlio accarezzato dalla sua concezione politico-culturale, con una taie trépida cura al suo amico e successore nèl seggio ufficiale del ministero délia cultura, Valentino Hóman, che questo testamento uguaglia l'adozione. Il suo spirito immortale vive nell'istituto nuovo di Pannonhalma nei futuri beati secoli ungheresi. Perché beati secoli ungheresi ci stanno dinanzi. »Perché non puô esser che tanti eroi Abbiano effuso invano tanto sangue E nel tormento tanti veri petti Si siano infranti per la loro patria.« (Appello di Vörösmarty) Ci stanno dinanzi beati secoli ungheresi, e in questi secoli sarà sempre fattore culturale délia vita ungherese, accompagnato sempre da un affetto caldo, la creatura deU'animo di Paolo Teleki: il ginnasio italo-ungherese di Pannonhalma. L'occhio lungimirante di Paolo Teleki si è laccorto délia mis­sione storica di Pannonhalma adempita nel passato dell'Ungheria. Questa missione è rappresentata forse più esplicitamente dalla statua del cortile deZPArcibadia. Ouesta statua rappresenla ï'abate Astrico, più tardi arciveseovo di Kalocsa, recante in mano la S. Corona al primo re e apostolo degli ungheresi, S. Stefano, da parte del papa Silvestro II 0. Infatti la S. Corona è il simbolo eterno délia cristianità ungherese, délia cultura ungherese, dello stato unghe­rese, e délia eterna e risoluta volontà ungherese di vivere. Il chio­stro antico cul sacro monte di Pannónia con speranza in Dio g^uarda il piassato e prevede il futuro. Si, la sua forza dopo la grande tempesta di un millennio non è abbattuta ed è promettente nel futuro. Paolo Teleki voleva che sul primo monastero dell'or­âine che ha cullato l'europeitzazione dell'ungaricità spnntasse una nuova gemma come presagio di un nuovo millennio ungherese. Pannonhalma fondata dai benedettini romani nel 996, è la personi­ficazione del nesso fra l'ungaricità e Roma. Roma infatti è stata durante il £t)rso di un millennio il più forte pilastro del passlato ungherese, e il nesso con 1' »Urbs Aeterna« restera come taie attraverso i tempi per il futuro ungherese.

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