Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1940

16 Dolore, e gioia. 39. II dolore e la morte fanno parte della grande armonia. 40. Se avrai molto a soffrire, guarda in faccia al tuo dolore: ti consolerà e t'insegnerà moite cose. 41. Liberamente il forte Apre al dolor le porte dei cor, corne ali'amico. (Giusti.) 42. ... Nessun maggior dolore. Che ricordarsi dei tempo felice Nella miseria. (Dante.) 43. Sperare e disperar, questa è la vita. 44. ... La noia, tetra visitatrice a non chiamata. (Leopardi.) 45. Gli uomini non devono cercare la félicita, ma fare il pro­prio dovere. 46. Ogni bel giuoco dura poco. 47. Figliuolij state all egri! (S. Filippo di Neri.) 48. Sempre allegri! (S. Giovanni Bosco.) 49. Pace e gioia sia con voi! Vita intellettualc, libri. 50. Giova più imparare poco, ma bene, che aggravarsi fuga­cemente il pensiero. (Guerrazzi.) 51. ... l'ingegno umano Partori cose stupende, Ouando l'uomo ebbe tra mano Meno libri e più faccende. (Giusti.) 52. Un buon libro è uîi buon amico. 53. Il fare un libro è meno che nïente. Se il libro fatto non rifà la gente. (Giusti.) 54. Traduttori traditori. 55. Non parla bene chi pronuncia maie. Una bella lingua pro­nunziata maie è come una bella musica sciupata da un cattivo suo­natore. (De Amicis.) 56. Non lascio passar mai un giorno senza tirare almeno una linea. Vizi e virtù. 57. Tutti siam macchiati d'una pece. (Petrarca.) 58. Tutti siamo di carne, soggetti a sbagliare. (Manzoni.) 59. Ogni pazzo ha le sue pazzie. 60. Ognuno ha da pensare a casa sua. 61. ... A' voli troppo alti e repentini. Sogliono i precipizi esser vi cini. (Tasso.) 62. Ogmino vede i difetti altrui, non i propri. 63. Ciascuno è figlio delle proprie azîoni. 64. Ognuno è schiavo delle proprie abitudini.

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