Szent Benedek-rendi Szent Imre katolikus gimnázium, Pannonhalma, 1939

ORA 8. Giuoehi e Sport. Considerando l'età dei nostri ragazzi, quasi tutti sui 10 anni, non dobbiamo dimenticarci dei loro giuoehi. La maggior gioia dell'educatore è quella di osservare i suoi nume­rosi allievi che giuocano. La pittura del Rinascimento nelle scene dell'intimità famigliare dipinge, come espressione di raffinata se­renità, ragazzi che giuocano. Anche nell'uomo moderno si risve­gliano cari ricordi quando osserva un bambino che giuoca dimentico di se stesso. L'età del bambino iche giuoca è l'età delle delicate illusioni di cui piangiamo la perdita e di cui non favoriamo abbas­tanza l'esistenza. Siamo contenti di quel ragazzo che ancora nell'età infantile dimostra una mentalité virile, priva d'illusioni e ci lamen­tiamo di quello che cavalca la canna quando già dovrebbe cavalcare le declinazioni latine. Séria e santa cosa è il giuoco del bambino nei quale si nasconde il seme del futuro successo e purtroppo délia futura delusione. È anche giusto che noi prendiamo sul serio, nella stessa misura del bambino, ciô che egli mette nei suo programma. L'educatore intelligente cercherà occasioni frequenti e adatte al giuoco perché con ciô insieme coltiva l'anima al futuro interesse artistico. Anche le armi délia vita 'futura si affilano. Il giuoco è soir tanto Tinizio di qualche cosa che dopo seguirà, il precursore di grandi letizie o dure battaglie, ed in ogni modo il prologo di una scena severa. La direzione del nostro istituto alla luce di questa idea ha dato moite occasioni di giuoco nelle ore di ricreazione del dopo­pranzo e del dopo-cena. Öltre i vari giuoehi di società, fra i quali anche quello degli scacchi, i nostri ragazzi si sono divertiti al giuoco delle carte, da loro stessi fabbricate, e anche con piccoli mo­delli di aeroplani da loro molto preferiti. Spesso spontaneamente con salti e con battimani, puerili espressioni d'ilarità, hanno se­guito l'abile raggruppamento di soldatini di piombo. I loro giuoehi prediletti erano quello di »ladri e carabinieri«, e quello del »ping­pong«. Durante la passeggiata pomeridiana i nostri alunni, oltre ai loro giuoehi consueti, con grande gioia eoltivavano i vari sport invernali ed estivi. Nella mezza stagione i nostri ragazzi non si sono mai stancaci di giuocare a calcio nei campo sportivo del nostro giardino. La loro piccola squadra si è misurata con altre quattro squadre di ragazzi coetanei, studenti dei vari istituti benedettini: »gli undici invinci­bili« per tre volte hanno riportato la vittoria e per la quarta il pa­reggio. Nei pomeriggi caldi délia tarda primavera molto volentieri andavano alla piscina e con grande tripudio infantile nuotavano. Durante il lungo inverno ilarmente facevano battaglie di neve co­struendosi con essa le loro capanne e fortezze, pattinavano giuo­cando alFhockey sul campo ghiacciato del parco e andavano in i­slitta e sciavano sul lungo e gradevole campo di neve che pure si trova nei giardino. Dopo J^ali giuoehi e sport abbiamo potuto esigere dai nostri ragazzi un serio lavoro spirituálé, lo studio che edifica Tavvenire.

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