Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 97. (Budapest, 2002)
NYERGES, ÉVA: Un'opera siciliana nuovamente attribuita a Filippo Paladini
Malta, Madonna in trono con santi e cavalieri, per cui la sua presenza li è sicura da quel momento. Nel 1595 l'artista venne dichiarato liberó a Malta, in virtu della sua buona condotta. 20 Non ci viene assicurato da alcuna fonte che in seguito fosse tomato nella sua terra natale. Documenti siciliani parlano di lui a partire dal 1601, quando acquistô una vigna, e nello stesso anno siglo San Luca (San Giorgio dei Genovesi) ed un San Michèle arcangelo (Galleria Nazionale della Sicilia, Palermo). Da questo momento i suoi quadri d'altare appaiono quasi in ogni città siciliana di una certa importanza, dopo Palermo, anche a Caltagirone. Nel 1603 viene ricordato come abitante di Monreale, nel 1605 firma il Martirio di Sant'Agata nella Cattedrale di Catania. 2 ' Lo stesso anno dipinge, su commissione del barone Michèle Gravina, la Pietà con San Giacomo (Caltagirone, Chiesa del Collegio), in cui la positura delle gambe del Cristo, che si toccano e formano un triangolo, nonostante la diversa direzione che la posizione della figura assume, assomiglia a quella che si vede nel dipinto présente a Budapest. 22 All'inizio del suo periodo tardo il caravaggismo di Paladini si rivela in strutture compositive fondamentalmente determinate dal manierismo fiorentino e romano. Ne è un'esempio il Martirio di Sant'Ignazio, del 1613, nella Cattedrale di Enna, soprattutto nella impostazione della luce e nell'uso dei colori. II caravaggismo diventa sempre più accentuata anche nella scelta dei temi. Paladini dipinge martirii di santi: nel 1614 San Placido (Monastero dei Benedettini, Monreale), San Lorenzo (Chiesa Madre, Vizzini). 23 Nel loro spirito, questi martirii sono ben accostabili al Prometeo da noi attribuito al Paladini, anche se il nostro dipinto, sulla base della critica stilistica, sia da accostare piuttosto al Caino uccide Abele (fig. 51) che viene datata al 1616 (Monreale, Palazzo Abatellis). 24 Nel confrontarli, non esiste somiglianza soltanto nella caravaggesca impostazione della luce incidente, nel gamma pressoché monoeromo dei colori, nei corpi di color bruno bruciato o rossastri, nel fondo che tende al nero, ma addirittura sono simili le proporzioni delle figure leggermente allungate, il loro modellamento un po' liscio, e persino il tipo maschile baffuto e dal naso diritto di Caino e di Prometeo. Paladini era un disegnatore provetto, ci sono rimasti di lui bozzetti e studi in grande quantità, ma per quanto ne sappiamo, non esiste un bozzetto, nei volumi di disegno 20 Bernini- Paolini, op.cit. (n. 19) 26-27. 21 König, W., Filippo Paladini. Zur Ausstellung in Palermo, Kunstchronik 21 (1968) 397-302, 310-313. 22 Bemini, op.cit. (n. 19) fig. 5. 23 La figura di San Lorenzo dipinta dal Paladini, con il braccio destro che si libra in aria, le gambe divaricate, assomiglia lontanamente alla figura del Gallo agonizzante (Venezia, Museo Archeologico). 24 Paolini, M. G., in Pittori del Seicento a Palazzo Abatellis (ed. V. Abbate), Palermo 1990, 116 119, n. 14; Abbate, V., in Sidle orme di Caravaggio tra Roma e la Sicilia (a cura di Abbate, V. - Barbera, G. - Strinati, C. - Vodret, R.), Palermo 2001. 160, n. 27.