Csornay Boldizsár - Dobos Zsuzsa - Varga Ágota - Zakariás János szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 97. (Budapest, 2002)
RITOÓK SZALAY, ÁGNES: FLAVA THALIA: un quadro e una poesia di Janus Pannonius
FLAVA THALIA: UN QUADRO E UNA POESIA DI JANUS PANNONIUS Nei prossimi si parlera di una poesia spesso citata di Janus Pannonius in cui egli racconta corne è diventato poeta. Rievochiamola nella memoria: „Joannes fueram, Janum quem pagina dicit, Admonitum ne te, lector amice, neges. Non ego per fastum sprevi tarn nobile nomen, Quo nullum toto clarius orbe sonat. Compulit invitum mutare vocabula, cum me Lavit in Aonio flava Thalia lacu." 1 Le prime quattro righe sono un'avvertenza al lettore. Non si stupisca che egli, il poeta, invece del molto rispettabile nome János, ricevuto nel battesimo, ormai usa il nome Janus. Le ultime due rigbe ne danno la spiegazione. Egli lo decise non di sua propria volontà. Venne spinto a farlo dalla bionda Talia quando ella lo lavô nella'acqua délia sorgente beoziana délie Muse. Il cambio di nome quindi è la conseguenza di questo secondo "battesimo". Questo tema, proprio a proposito di questa poesia di Janus Pannonius, è accuratamente trattato nel volume di saggi di Klára Pajorin. 2 lo desidero occuparmi in questa sede solo del protagonista attivo, la Musa "flava Thalia", délia poesia. L'ultima riga délia poesia nasconde un probléma di carattere filologico, scoperto nel corso dei preparativi dell'edizione critica délie opère di Janus Pannonius. Approfittando le possibilità offerte dall'analisi del testo, o meglio, spinti da esse, riusciamo a scoprire meglio le condizioni délia nascita délia poesia. Nel caso dell'edizione critica di una poesia umanista, similmente a quello délie opère di autori antichi, è d'obbligo fare riferimento aile fonti precedenti. Nel caso di Janus, nella distribuzione dei lavori, questo compito spettô a László Török. Infatti, egli con una accurata ricerca, trovö, da riga a riga, i testi originali degli autori antichi, fonti dei singoli elementi délia poesia di Janus. E questo va bene cosi perché un poeta umanista non doveva volere altro che creare qualcosa di nuovo adoperando gli elementi costruttivi dei grandi predecessori, o qualche volta quelli dei contemporanei famosi. Ciô pretesero anche da Janus sia i suoi professori sia i suoi compagni di studio. Questi ultimi ci forniscono moite - largamente note - testimonialize quanta grande conoscenza aveva Janus dei testi antichi. Egli aveva poi l'abilità di poeteggiare qualsiasi tema nuovo servendosi di questo materiale di formule registrate nella sua memoria. Non si puô pretendere da Janus qualche nuova espressione o formula o nemmeno qualche costruzione cpitetica di cui originale non si trovi nei testi antichi. Infatti, László Török accosta ad ogni formula délia 1 Ianus Pannonius, Poëmata... omnia (edd. Teleki, Samuel - Kovásznai, Alexander), Traiecti ad Rhenum, 1784, Epigrammata I 130. 2 Pajorin, Klára, Janus Pannonius: nomen atque omen. Tesi di dottorato, manoscritto, Budapest 1994.