Csornay Boldizsár - Hubai Péter szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 96. (Budapest, 2002)
CZÉRE, ANDREA: „Magnificavit eum in timore inimicorum" Episodi della vita di Sant'Ignazio nell'interpretazione di Agostino Masucci
dell'ordine nel 1773. 11 I suoi ritratti, eseguiti sulla maschera mortuaria, contribuirono a rendere autentiche le opere che lo raffiguravano. II segno IHS, la croce, i tre chiodi, il cuore ardente, erano attributi simbolizzanti la sua dedizione verso Cristo, mentre il globo terrestre o la personificazione dei quattro continenti rappresentavano la missione apostolica svolta in tutto il mondó; 12 il drago giacente ai suoi piedi, infine, era simbolo dell'eresia sconfitta. Egli fu ritratto dai maggiori maestri dell'epoca, tra cui Peter Paul Rubens e Andrea Pozzo, e, tra gli incisori, da Cornells Bloemaert, Jan Wierix, Abraham Bolswert, Philip Galle, Francesco Villamena. L'altare dedicate al santo nella chiesa del Gesù fu consacrato nel 1637 ma in seguito, nel 1694, seguendo il suggerimento di Carlo Maratta, furono commissionati i progetti per un nuovo altare ad Andrea Pozzo che, precedentemente, nel 1691 - 94, aveva decorate il soffitto della navata principale della chiesa di SantTgnazio con un affresco di gran successo, raffigurante la glorificazione del santo. 13 Più di cinquecento artisti, tra scultori, intarsiatori, ebanisti, argentieri, stuccatori, fonditori, scalpellini, parteciparono ai grandiosi lavori iniziati nel 1695 nella chiesa del Gesù e portati a termine nel 1699, sotto la direzione del gesuita Carlo Mauro Bonacina. L'altare, restaurato di récente nell'ambito dei lavori giubilari dell'anno 2000, fu solennemente consacrato nel dicembre dello stesso anno (1699), alla presenza di papa Innocenzo XII (1691 -1700) 14 . Gli episodi salienti della vita di SantTgnazio compaiono sul basamento e sul lato dell'altare, in forma di bassorilievi di bronzo dorato e alcuni di questi, è probabile, saranno serviti da modelte anche per Agostino Masucci. L'influsso di questo bell'insieme di arte barocca è un fatto più che naturale, considerando la grande e indistinta ammirazione dei contemporanei, sia che fossero artisti o fedeli che visitavano la chiesa. 15 In questa sede ci siamo concentrati su due avvenimenti: la guarigione o esorcismo del giovane indemoniato e F incontro con San Filippo Neri. Fu l'argentiere Adolfo Gaap a realizzare il getto del bassorilievo preparato dallo scultore Angelo de Rossi, LU cacciata dei démoni dal giovane indemoniato, mentre la scena de L'incontro tra S. 11 Sulle incisioni realizzate nel periodo trascorso tra la morte e la canonizzazione di Sant'Ignazio, tra il 1556 ed il 1622 vedi il libro di Ursula König-Nordhoff, Studien zur Entwicklung einer neuen HeiligenIkonographie im Rahmen einer Kanonisationskampagne um 1600 (Berlin, 1982), riproducendovi 543 opere. Riguardo alle rappresentazioni del Santo in età barocca cfr. Tacchi-Venturi, P.: Sant'Ignazio di Loiola nell'arte dei secoli XVII-XVIII, Roma, 1929. 12 Cornelius Bloemaert: Sant'Ignazio con le figure rappresentanti i quattro continenti, acquaforte, Monaco di Baviera, Staatliche Graphische Sammlung, Inv. no. 40804 13 De Feo, V. - Martinelü, V., Andrea Pozzo, Milano, 1996, pp. 70-71 14 La rapida realizzazione dei progetti di Andrea Pozzo è da attribuire alla straordinaria capacità organizzativa di Carlo Mauro Bonacina. A quell'epoca, in cui lavori simili potevano durare perfino 25 anni, un periodo di realizzazione della durata di quattro anni appare straordinariamente brève. De Feo Martineiii, 1996, pp. 144-167. 15 Padre Bonacina ha registrato nel manoscritto della sua Memoria (1706, Archivium Romanorum Societatis Jesu, Roma, 140) l'effetto suscitato dalla cappella e l'altare; "Para certo un Paradiso in terra", "non mi sovvengono parole da dettar alla penna atte a spiegar come restassero a quella vista attoniti gli spettatori quasi ad un'opera d'incanto. II silenzio fu tale, che non si udiva in si gran calca un sospiro: solo parlavano gli occhi ö attenti a contemplar per meraviglia, intend a lagrimar per consolazione."