Varga Edith szerk.: A Szépművészeti Múzeum közleményei 78. (Budapest, 1993)

TONIOLO, FEDERICA: I dipinti di Francesco Francia e della sua bottega conservati al Museo di Belle Arti

Fu pittore originale. Gli esordi, presumibilmente avvenuti all'inizio degli anni ottanta del Quattrocento, risultano infatti quasi estranei alla contemporanea pittura ferrarese e bolognese e invece tutti toscani legati al Verrocchio, a Lorenzo di Credi e alla pittura fiamminga. Soprattutto si distinse poi nell'età matúra quando arrivô a preannunciare gli esiti della maniera moderna, anche grazié ad un accostamento précoce al Perugino. Negli anni tardi prima della morte avvenuta nel 1517 si aggiornô, anche se con minore félicita di risultati e senza una reale capacité di comprensione, sul classicismo di Raffaello soprattutto nella versioné datane da Fra Bartolomeo. 6 Ebbe numerosissimi allievi e una fiorente bottega della quale è possibile, anche grazié ai dipinti conservati nel museo ungherese, evidenziare alcuni metodi di lavoro. La Sacra Famiglia Pálffy (fig. 29) 1 che assieme alla Crocifissione si distingue per la sua alta qualità pittorica, è stata attribuita unanimemente a Francesco Francia fin dai tempi del Waagen (1854) che la vide quando ancora si trovava in collezione di Lord Dudley Ward a Londra. Furono poi Crowe e Cavalcaselle (1871) ad attri­bute erroneamente al quadro di Budapest un'iscrizione con data, il 1495, présente invece sotto un altro dipinto raffigurante solo la Madonna con il Bambino, allora conservato nella stessa collezione di Lord Dudley Ward ed attualmente alia Yale University Art Gallery di New Haven (fig. 30). 8 Gran parte degli studiosi, come ad 6 Questa, in sintesi, è la ricostruzjone dell'evoluzione stilistica del Francia ricavata dal mio lavoro di tesi, primo approccio per una monográfia dell'artista cf. Toniolo, F., Francesco Francia, 3 voll., Tesi di laurea discussa presso l'Università di Padova, 1985-86. Per il periodo giovanile dell'artista valga l'impostazione di Longhi, R., Officina ferrarese, Firenze 1975, in partie, pp. 79­80, poi sviluppata da Volpe, C, Un quadro in cerca d'autore : l'ignota dell'Ambrosiana, in Scritti di storia delVarte in onore di Federico Zeri, Milano 1984, pp. 263-275. Per la ricostruzione del periodo peruginesco cf. Longhi, R., Percorso di Raffaello giovine, Paragone 6 (1955) pp. 8-23 ; Ballarin, A., Una nuova prospettiva su Giorgione : la ritrattistica degli anni 1500-1503, in Gior­gione, Atti del Convegno Internai., Castelfranco Veneto 1979, pp. 227-252 ; Romano, G., Verso la maniera moderna : da Mantegna a Raffaello, in Storia delVarte italiana, parte II, vol. II, 6, Torino 1981, pp. 3-85. L'attività cinquecentesca del Francia è studiata da Stagni, S., Francesco Francia, in Pittura bolognese deV 500 I, Bologna 1986, pp. 1-9 e Tazartes, M., Aspertini da Bo­logna a Lucca : gli affreschi della capella di Sant'Agostino in San Frediano, Ricerche di Storia deir Arte 17 (1982) pp. 29-48 e id., Artisti e committenti ai primi del Cinquecento in San Frediano di Lucca, Ricerche di Storia delVArte 21 (1983) ; per l'attività del Francia a Modena e Reggio Emilia cf. Roio, N., Intorno alla vasariana «gara délie città » per Francesco Francia, Antichità viva 30 (1991) n. 3 pp. 5-16 ; per l'ambiente pittorico bolognese difine Quattrocento si veda Bacchi, A., Vicende della pittura nell'età di Giovanni II Bentivoglio, in Bentivolorum Magnificentia, Roma 1984, pp. 285-335 ; Lucco, M., La pittura a Bologna e in Romagna nel secondo Quattro­cento, in La pittura in Italia. II Quattrocento, Milano 1986, pp. 240-255. 7 Inv. n. 4244 ; tavola, cm. 64 x 48,5 ; prov. : Coll. Lord Dudley Ward, Londra ; nel 1892 fu acquistato dal mercante parigino Sedelmeyer che nel 1896 lo vendette alla Coll. Pálffy ; dal 1912 al museo di Budapest. Si danno qui le voci bibliografiche citate nel testo : Waagen, G. F., Tresaures of Art in Great Britain II, London 1854, p. 235 ; Crowe, J. A. —Cavalcaselle, G. B., A History of Painting in North Italy II, (ed. cons, a cura di T. Borenius) London 1912, p. 274 ; Berenson, B., The North Italian Painters of the Renaissance, New York —London 1907, p. 223 ; Reinach, S., Repertoire de peintures du moyen âge et de la renaissance II, Paris 1907, p. 200 ; Lipparini, G., Francesco Francia, Bergamo 1913, p. 44, p. 102 ; Gronau, G., Francesco Francia, in Thieme-Becker XII, 1916, pp. 319-323. Per una bibliográfia compléta sul dipinto fino al 1965 cf. Pigler, A., Katalog der Galerie Alter Meister, Budapest 1967, pp. 241-242 ; poi cf. Berenson, B., Italian Pictures of the Renaissance. Central Italian and North Italian Schools I, London 1968, p. 147 ; Mravik, L., North Italian Fifteenth Century Paintings, Budapest 1983, n. 22 ; Stagni, loc. cit. (n. 6) p. 8 ; Museum of Fine Arts, Budapest 1991, p. 43. 8 New Haven (Conn.), Yale University Art Gallery, Inv. n. 1959. 15. 10., tavola, cm. 74 x 54, 8. Prov. : Coll. Lord Ward, Londra (1838) ; Marchese di Pulce Doria, Napoli (venduta tra il 1890 e il 1895) ; Quincy Adams Shaw, Boston ; Rabinowitz Collection, Sands Point, Long Island ;

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