Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

ORSOLYA HESSKY "Se vuole diventare pittore". Pittori ungheresi in Italia 1800-1900

Miklós Barabás e i suoi contemporanei Torniamo indietro di un decennio per trovare un artista le cui memorie - come quelle di Mihály Kovács - sono a nostra disposizione. L'autobiografia di Miklós Barabás, interessante sotto tutti gli aspetti, öltre a raccontare le piccole esperienze dell'artista, ci dà la possibilità di seguire Tevoluzione della sua arte, permette di ricostriure il suo percorso e menziona numerose opere eseguite in quel periodo, ma contiene anche dati importanti su altri pittori. Barabás decise di andare in Italia nell'estate del 1833, ma parti un anno più tardi. Prima fece una tappa di alcuni giorni a Trieste, poi andö a Venezia e vi si fermô, grazie ad un incontro con Lajos Beniczky. 38 (ripr. 36.) "Tutt'oggi benedico la mia sorte, perché il mio soggiorno veneziano fu molto più fortunato di quanto sarebbe stato corne se fossi andato direttamente a Roma. Molti vanno a Roma senza sapere il perché. Anch'io avevo lo stesso progetto, perché Roma era considerata la mecca dell'arte, per la grande collezione di sculture del Vaticano e moite opere di Raffaello. Ma per quanto riguarda la pittura, la scuola veneziana è di un livello molto alto e sulle copie in gesso delle sculture antiche è più facile studiare la massa muscolare che non sugli sporchi originali di marmo. A Venezia ho desiderato ritrarre la stupenda statua di Laocoonte, cosa che poi ho fatto." 39 Anche in seguito l'artista continué con il disegno delle sculture, corne mostrano le sue vedute di Firenze, (ripr. 37.) La permanenza in Italia di Barabás e le opere che vi nacquero furono 35. Barabás, Miklós: Bandito italiano, 1835, n. 27. influenzate dal SUO incontro con l'acquerellista inglese William L. Le itch (1804-1883). (ripr. 38.) Leitch era uno degli ultimi rappresentanti della classica acquerellistica inglese. Le sue opere sono caratterizzate dallo studio profondo della natura e dalla profonda conoscenza delle opere di Turner. Barabás osservö l'inglese "senza baffi" eseguire i suoi dipinti e capi subito di aver visto qualcosa di cui anche la sua arte aveva bisogno. "Gli ho chiesto di dipingermi due paesaggi, in cambio avrei pagato quello che chiunque altro avrebbe pagato, l'unica cosa che volevo era di poterlo veder lavorare dall'inizio alla fine." 40 Leitch dimostro di essere il miglior maestro: dai suoi acquerelli dipinti velocemente delle pennellate larghe e dinamiche, Barabás potè conoscere la corrente grafica più moderna dell'epoca. Gli acquerelli eseguiti dal vero esigevano una grandissima pratica e padronanza della tecnica, e anche per scegliere il soggetto ci

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