Hessky Orsolya - Róka Enikő szerk.: Pittori ungheresi in Italia 1800–1900, Aquarelli e disegni dalla raccolta della Galleria Nazionale Ungherese (Galleria Nazionale Ungherese di Budapest 2002/2)

ORSOLYA HESSKY "Se vuole diventare pittore". Pittori ungheresi in Italia 1800-1900

András (18244895), Katalin (1831-1865) e Ferenc (18324874). All'inizio della sua carriera Károly Markó junior seguì fedelmente lo stile del padre, la cui influenza si manifestò soprattutto nella scelta dei soggetti. Più tardi - soprattutto dopo il 1860, anno della morte del padre ­si rafforzarono, nella sua opera, le tendenza realiste dell'epoca. A partire dagli anni '40 fu membro della Scuola di Staggia a Firenze e, dal 1845, espose regolarmente in alcune città italiane: Firenze, Milano e Genova. Come pittore del gruppo di ispirazione barbizonista, nei suoi paesaggi s'interessò soprattutto alla rappresentazione diretta della natura. Secondo le fonti scritte riguardanti la sua attività 17 , Károly junior si limitò a seguire le orme del padre e non riuscì ad avere successo perché 30. Markó, Károly sen.: Bifora, 1848, n. 119. i. . i . «r^ • . . povero di talento: Ugni tanto viene toccato dal vento della corrente realistica, e allora la lotta tra le due diverse correnti lo ostacola nell'atto di creare un'opera armonica. (...) Károly Markó junior ereditò dal padre l'abilità tecnica, ma non la capacità di rievocare il suo mondo sereno. Gli mancavano la personalità del vero artista e l'autonomia della percezione." 18 Si sa poco della sua vita: dai titoli delle opere che parteciparono alle esposizioni dell'epoca si capisce quali regioni d'Italia visitasse, ma non abbiamo dati concreti. La sua residenza fu a Firenze, ma andò anche a Napoli, visitò anche la Corsica e l'isola d'Elba, e girò tutta l'Italia Centrale. Menzioniamo anche un altro figlio di Károly Markó senior: András, anche questi visse a Vienna dal 1851. Divenne pittore dopo essere stato allievo del padre e, in seguito, prese a ritrarre animali. In Italia la sua attività gli portò un certo riconoscimento: venne nominato professore onorario delle accademie di Firenze, Urbino e Milano. Uno degli allievi più fedeli di Károly Markó fu Antal Ligeti, che lasciò l'attività commerciale per diventare artista. Secondo la sua biografa 19 riuscì ad arrivare in Italia nel 1845 e girò le città lombarde a piedi, poi giunse a Firenze. Nel capoluogo toscano fece visita a Markó, che dopo un po' di lavoro comune gli disse che, una volta imparati i rudimenti della pittura, sarebbe potuto diventare suo allievo. Il giovane artista seguì il consiglio dell'anziano maestro, ma prima di cominciare i suoi studi a Monaco di Baviera, girò l'Italia giungendo fino a Napoli. Dopo essere tornato a Firenze, passò tre anni da Markó, e questo periodo ebbe su di lui un'influenza più forte di quella dovuta al periodo passato a Monaco. Copiando lo stile di Markó diventò un paesaggista romantico.

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