Budapest Régiségei 19. (1959)

ANYAGKÖZLÉSEK - Sz. Póczy Klára: Diana aquincumi kultuszához 139-143

KLÁRA SZ. PÓCZY ALCUNI DATI SUL CTJLTO Dl DIANA Dl AQUINCUM L'estate del 1955 fu ritrovato una tabella di marmo ornata con un effigie di Diana a Óbuda all'angolo délie vie Verőfény e Kórház. La forma deila tabella non è quella di un ret­tangolo regolare. La tabella è un po'arrotondata nella parte superiore, e questo tutta la super­ficie della tabella, aH'iníuori di una striscia sottile che funziona da cornice, contiene una nicchia che si chiude ad arco. Dal fondo di questa nicchia emerge la figura femminile posta di fronte che è alta da arrivare fino all'arco, in camicia corta, tunica senza maniche, con gli stivali. Sulla schiena porta la faretra e nella mano sinistra piegata si vede oblitératamente l'arco. Vicino al piede destro della figura sta accovacciato un cane che volta la testa verso la donna. L'autore del saggio si occupa particola­reggiatamente delle caratteristiche stilari del rilievo e con la conclusione che la tabella votiva fu fatta alla meta del secolo III. Dopo, analizzando i gruppi delle scuole scultoree della Pannónia, segnala il fatto che il rilievo della Diana di Aquincum puô essere collegato al gruppo di scultori della Pannónia del sud. 0 è stato fatto in una delle officine di Sirmium stessa, oppure in una delle officine minori dove si fabbricavano oggetti pii di questa città. In questa occasione l'autore del saggio esamina più gruppi di monumenti di pietra trovati nella Pannónia del nord e dei quali durante le ricer­che si è accertato che erano stati esportati dalle officine scultoree di Sirmium. L'autore dal punto di vista della valuta­zione storico-religiosa del rilievo di Diana di Aquincum paragona il monumento con quelli di Aquincum e della Pannónia. In più vasto campo afferma che il tipo di tabella votiva in questione è ritrovabile solo sul territorio della Tracia, Moesia, Dacia e Pannónia. Per ora nelle provincie occidentali non conosciamo questo tipo di tabella votiva. Cosi l'autore del saggio formula l'ipotesi che i monumenti trovati in grande quantità sul territorio che ha come so­TAVOLA DELLE Fig. 1. II rilievo di strato-base popolazioni illiriche e tracie, rap­presentano gli dei della popolazione indigena, forse anche il monumento di Diana di Óbuda puô essere inteso in questo senso, in un'epoca quando le officine di oggetti pii della Pannónia del sud con la espansione dei culti locali nella seconda meta del secolo III. inondano anche la Pannónia del nord con i loro prodotti. In questo riguardo l'autore segnala il fatto, che i monumenti di Diana della Pannónia essenzialmente si dividono in due gruppi essen­ziali. Nel territorio inferiore della Pannónia ed in primo luogo nei paraggi del Balaton si possono trovare dei santuari di Diana di carat­tere indigeno.Invecenegli accampamentivicino ai „limes" i soldati nella maggior parte anche nel nuovo accampamento, interpretano la dea secondo il culto al quale si cono abituati a casa loro, come per esempio ad Intercisa, Brigetio, ecc. . . I monumenti trovati ad Aquincum rivelano chiaramente i tre aspetti del culto della dea Diana. II rilievo di via Kórház a un carat­tere indigeno. Una altra statua di Diana seduta, di Aquincum, ben conosciuta, risale ad esempi di rappresentazione classica di Arte­mis. Gran parte delle iscrizioni invece iden­tifica Diana con la dea Nemesi. I tre aspetti erano in vigore contemporaneamente, a questo ci farebbero pensare le piètre d'altare ben databili. Infine l'autore del saggio analizza come si puô inserire la tabella votiva che è stata fatta alla meta del secolo III. nella série dei monumenti di Aquincum della dea, i quali dimostrano che in questa epoca nelle città civili e militari c'erano più dedicati a Diana. Le iscrizioni ufficiali dimostrano che fra i soldati diventa popolare in primo luogo l'aspetto che è collegato con la Nemesi, questo fatto dériva sicuramente dalia situazione politica diventata poco sicura, per la quale i soldati e gli abitanti dei posti vicino ai „limes" cercavano appoggio presso la Diana-Nemesi. ILLUSTRAZIONI via Kórház : Diana 143

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