Budapest Régiségei 14. (1945)

ÉRTESÍTŐ - Nagy Lajos: A budai hegyvidék újabb szórványos sírleletei 535-560

esser datata della fine del III secolo, o dal principio del IV secolo. II. Sarcofago per bambino (fig. 4). Pu rin­venuto nella primavera del 1932 durante i lavori nel giardino. Conteneva i resti della figlia di nove mesi di Aurelius Deipas mensor e di Aelia Cashia. Ill—IV. Sarcofaghi da Remetehegy. Vennero alla luce nel 1929 nei pressi del castello Schmidt a Kiscell. P'uno è senza decorazione e rozzamente lavorato ; per l'umidità il cadavere ivi deposto si è disfatto completamente ; gli fu apposto uno spillo a punta rotonda. P'altro, di dimensioni minori (fig. 5) è stato eseguito ancora nella prima meta del III secolo, e la sua facciata, dove manca l'epigrafe, è decorata di pelte. V. Sepoltura formata con lastre di pietra da Testvérhegy. Fu rinvenuta, insieme con altre simili, a nord dalla sorgente Árpád. Pe lastre che formano la sepoltura sono già di uso secondario poichè prima erano soglie, cornici ecc. Gli oggetti sepolcrali erano collocati fuori la sepoltura in un gruppo, ciô che era di moda nei tardi tempi romani. Vi erano, oltre ad altre cose, due vasi di bronzo (fig. 6) che presentiamo nel loro stato originale. Gli oggetti sepolcrali, in tutto quattro, collocati fuori la sepoltura, illustrano bene, nella loro forma restaurata, un complete servizio da bere che in questo caso serviva anche a fini sepolcrali (fig. 7). Gli oggetti ritrovati sono ; resti di un piatto di bronzo (fig. 8) ; anfora di bronzo con un 'ansa (fig. 7, no. 1) che fu riparata più volte, ciô che dimostra che era non solo per lungo tempo in uso ma anche che si data di epoca anteriore ; un vaso con un 'ansa (fig. 7, no. 2) ; il vaso è di argento sottilissimo come la carta, mentre l'ansa fusa e riccamente decorata è di bronzo. Dal vaso non ci è rimasto che la bocca (fig. 9) e l'ansa (fig. 10). Secondo il dott. Radnóti questo tipo di vaso si è formate nella regioné del Danubio quale imitazione delle forme del vaso fuso. I/ epoca della nostra sepoltura è il IV secolo. È caratteristico perô che i vasi di bronzo non ci aiutano a determinare questa datazione. Erano pezzi di prezioso, vecchio servizio familiäre, i cui singoli vasi erano stati fatti in vari luoghi nei secoli I e II d. C. VI. Sarcofago da Testvérhegy (fig. 11). Nel 1930, oltre alla cappella di S. Donato, in Via Jablonka 7, fu ritrovato questa cassa di pietra che si data dai primi decenni del III secolo d. C. e venne più tardi saccheggiata. La sua cornice è assai comune da Sirmio fino a Brigetio. Sul lato destro (fig. 12) son raffi­gurati arnesi e strumenti. Il primo strumento, da destra, è un livello (regula). Questro strumento è già conosciuto dal sarcofago del medico aquincense di Sex. Pompeius Carpus, sul cui lato epigrafato il livello è rappresentato insieme con un'ascia (fig. 13). Ritroviamo lo stesso il livello in ccmpagnia dell' archipenzolo e dell' ascia sui due lati di un sarcofago di marmo bianco proveniente da Poetovio. Il livello non è da conf ondere con la norma. In molti casi dalla punta del livello pende un archipenzolo (perpendiculum) . Cosi è raffigurato su una lapide del Museo di Aquincum proveniente da Szentendre (fig. 14) che fu eretta dalla moglie di P. Ael. Pro vincialis, veterano ed ex-signifero della Pegio II Adjutrix. Su una lapide familiäre senza iscrizione, ritrovata a Császár, vediamo di nuovo il livello insieme con 1'archipenzolo e lo scalpello. Ouest' ultimo è schiettamente strumento del muratore. Po scalpello è pure rappresentato, insieme con il compasso e con la riga sulla lapide di Carnuntum, sotto l'epigrafe, di X. Valerius Seius, milite della Pegio XV Apollinaris, il quale è nominate hell' epigrafe quale arci­(tectus) (fig. 15). Bisogna menzionare ancora la lapide di T. PI. Pelicio, proveniente da Szentendre (fig. 16). Qui dobbiamo notare che dal territorio dell' impero romano il più bel perpendicolo è conservato nel Museo di Aquincum, proveniente da un rinvenimento isolato, come pure l'unico esemplare di una norma di bronzo, riccamente decorata, fu ritrovata ad Aquincum in un complesso di strumenti da falegname (fig. 25). P'altro strumento è il compasso ad äste diritte (circinus simplex). Po incontriamo spesso sui monumenti sepolcrali pannoniéi, 558

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